elita (rigorosamente con la e minuscola) è il collettivo milanese che da circa dieci anni anima la città con i migliori eventi legati al mondo della musica. E questo, anche se non abiti nel capoluogo meneghino, ormai lo sai. Quello che in pochi conoscono, invece, è la storia dietro l’organizzazione, le sue radici, gli intenti alla base di uno dei festival più longevi di Milano e la visione d’insieme che i suoi fondatori hanno oggi del panorama elettronico europeo.
Il Design Week Festival è il tradizionale appuntamento con la musica più pregiata in circolazione che torna ogni anno in concomitanza col celeberrimo Salone del Mobile e si inserisce perfettamente nel programma sempre più ampio e articolato del Fuorisalone. Tra il 9 e il 13 aprile 2014 elita offrirà una serie di appuntamenti musicali e culturali volti a completare la ricca settimana di eventi legati al design. Tema conduttore dell’edizione 2014 è #spacemakers, ovvero il rapporto tra spazio ed espressione creativa che mutua dal movimento internazionale dei Makers l’imperativo di costruire in proprio ciò che soddisfa i nostri bisogni quotidiani.
Ma cosa avevano in mente i fondatori di elita quando nel 2006 hanno aperto i battenti dell’organizzazione, quale festival prendevano come realtà di riferimento? “Uno dei festival di riferimento era sicuramente l’ADE (Amsterdam Dance Event), ma ci siamo evoluti in una direzione diversa grazie al Salone del Mobile. Abbiamo cercato di coniugare un grande evento internazionale come la Design Week con l’intrattenimento di qualità“, ci racconta Manfredi (Dj Tennis) mentre passa i dischi accanto a Mano Le Tough al largo di Miami.
Se il tema del primo anno è stato “elita since 2006” a “sottolineare uno start, un inizio proiettato però sul lungo periodo e storicizzato“, come ci racconta Dino, “adesso il tema si propone di essere una traccia di lavoro utile alla scelta dei contenuti o dei contesti in cui si svolge il festival, oltre che un messaggio rivolto alla nostra community più ampia“.
Una delle peculiarità dell’elita Design Week Festival è sicuramente quella di essere al passo con il contesto culturale contemporaneo e una delle sfide più grandi per un evento continuativo di tale portata è quella di intercettare ogni anno pubblico fresco senza deludere quello affezionato. Facile a dirsi, ma a farsi? “In questo momento storico di globalizzazione web i nomi e le tendenze cambiano a velocità supersonica. Sono anche le stesse persone a cambiare gusti ed estetica. Direi che il cambiamento più grosso che ho visto negli ultimi anni è stato l’afflusso di una parte di pubblico giovane che prima magari interecettavamo meno e dall’altro lato il consolidamento di una grossa fetta di “curiosi” della musica e delle arti che ormai si fidano del nostro gusto e quindi vengono da noi a prescindere” è l’opinione di Lele.
I fondatori di elita si interrogano spesso anche sul collocamento del festival in un quadro europeo più ampio, dove l’offerta musicale è abbondante, costante e variegata: “Il resto d’Europa è fatto di città che musicalmente brillano e città che musicalmente latitano. Sicuro è che lavorare con la musica in Italia, e di conseguenza a Milano, è molto difficile; non siamo un luogo di primo interesse per gli artisti e i loro management. Credo che elita abbia sviluppato un’ottima proposta musicale perfettamente integrata nella settimana più internazionale ed attesa della città“, parola di Claudio.
Quest’anno al Franco Parenti sarà ospitato anche un nuovo progetto, MADAM (Many Atoms Develop A Mountain), in partnership con Video Sound Art: l’installazione #1, focalizzata sulla Black MIDI Music, è una cascata di mattoni sonori che invaderà gli spazi del teatro. La Black MIDI Music è ascrivibile all’interno dell’omonimo movimento nato su Youtube e che vede protagonisti alcuni compositori-programmatori sfidarsi nell’intento di inserire quante più note in componimento. Se riportate sullo spartito, le note riempiono quasi completamente lo spazio a disposizione, creando un muro nero di note, e noi siamo super curiosi di sperimentare dal vivo il progetto.
Nove anni sono tanti o sono appena l’inizio? “Sono trascorsi e neanche ce ne siamo accorti, elita cresce velocemente, come i figli del resto. È importante non auto celebrarsi, non essere egoriferiti, non pensare di essere arrivati. Il nostro progetto ha come fine il segnare una strada, sulla quale si incrociano progettazione, lavoro, aggregazione, socialità, cambiamento della città“.
Grazie, elita Design Week Festival, per esserci anche quest’anno.
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elita è Claudio Fagnani, Alioscia Bisceglia, Lele Sacchi, Dino Lupelli e Manfredi Romano.