Fare musica Hip Hop con la band (strumenti reali) è sempre qualcosa di visionario e fantastico. In anteprima su DLSO il primo omonimo album ufficiale dei Funk Shui Project in uscita il prossimo 5 Aprile. Dai Beatles a St.Germain attraverso il Wu-Tang Clan, dirige la Funk Shui orchestra il maestro Ludwig Van Peyote.
INTRO IMPATTANTE
Si parte subito freschissimi, sonorità brillanti col buon dj Koma a ricordarci che si parla comunque di rap nonostante a noi piaccia spacciarci per jazzisti. Impattante appunto come recita il titolo, perché se la prima impressione è quella che conta allora tocca mettere subito le cose in chiaro. No?
SOULFUL
Che dire, questo brano ha fatto da apripista mesi orsono e, a dire il vero, è in effetti anche uno dei primi pezzi composti con questa formazione. Riassume tutto il nichilismo e la misantropia di cui siamo capaci abbinato però a quella vena soul che lo rende meno rude nonostante il riferimento agli Inti-illimani abbia fatto strabuzzare gli occhi a tutti la prima volta. Il viaggio Madvillain insomma.
ANESTESIA TOTALE
È il pezzo che meglio di tutti cristallizza il suono funk shui o quello che secondo noi meglio lo rappresenta: sampling abbinato agli strumenti, atmosfere oniriche, groove dolcemente appoggiato, rime e flow seguono l’incedere del pezzo con la dovuta quantità di pause. Racconto distaccato di una società nella quale, per evitare il rischio di provare dolore, la gente preferisce non provare nulla. Bene, fingono di stare tutti bene.
NON CHIEDERMI DI ME, NON HO VOGLIA DI PARLARNE
E qui i bpm iniziano ad aumentare, mantenendo il giusto contatto col funk nei riff di mr Twenty. Il mood del ritornello è da Giancarlo pieno (per chi conosce l’atmofera dello storico locale dei Murazzi del Po)l’apertura fa venire in mente tipo i dark di South Park che ballano ciondolando e fumando compulsivamente col cocktail in mano e il rischio costante di rovesciarlo. Dal titolo con tanto di punteggiatura si coglie perfettamente il senso del discorso, insomma pigliatevi bene ma non chiedeteci di noi.
PIUTTOSTO NIENTE FEAT.HYST
Secondo singolo estratto dall’album con la partecipazione del maestro Tayo Hyst Yamanouchi che grazie alla sua classe rende ancora più caldo e avvolgente il brano. Campione soul e odio sussurrato per sottolineare con forza che piuttosto che sottostare a certe dinamiche per cercare la tanto agoniata “svolta” scegliamo la coerenza e il suono, perché in fondo sempre di musica si sta parlando e i soldi dovrebbero essere una fortunata conseguenza non l’unico obiettivo.
SPAIATO
Come si fa a conciliare un suono così estivo e funky con le parole calzino e bidet in un pezzo che parla di un amore finito? Beh, così. Qua è tutta roba suonata eh, con cori e aperture ammiccanti che neanche gli Earth, wind & fire. Storie di madri con bambini e cuffie in spiaggia.
LA LUNA, IL FUMO, LE PERSIANE FEAT.HYST
Brano notturno e confidenziale, nel suono e nella tematica. La spendida voce di Hyst ricompare in questo pezzo è regala un ritornello toccante abbinato agli arabeschi dei synth e del piano. È un flashback, un viaggio a ritroso tra i sentimenti contrastanti di una fredda domenica invernale nella quale sembra di aver trovato inaspettatamente tutte le risposte a quelle domande che ci si porta silenziosamente appresso da sempre.
N TOGETHER NOW FEAT.E-GREEN
Già dal titolo si coglie il riferimento, è un remake, un tributo allo storico pezzo omonimo dei Limp Bizkit con Method Man e dj Premièr reinterpretato da noi con l’aiuto di E-Green caldo come di consueto. Alla batteria per l’occasione Simone Merlenghi from Poor Man Style per aggiungere la giusta dose di groove al tutto. Il resto sono solo rime che vi arrivano dritte in faccia.
IL PROBLEMA NON È
Questo è il brano che ha rappresentato l’incontro tra i Funk Shui e Willie Peyote, già edito sul mixtape groovebox. Inserito nell’album per tutto ciò che ha significato nel nostro percorso fino ad oggi.
RIOT
Non potevamo esimerci dal mettere anche un brano politicamente schierato nonostante il tenore del disco. Certe cose proprio ci scappano, non possiamo trattenerci. Rap con tutti i crismi coadiuvati da dj Koma agli scratch tra buoni sentimenti , citazioni di De Gregori e riferimenti a Marchionne.
STUPIDA ALLEGRIA FEAT.SABRINA PALLINI
Intro alla Alan Sorrenti, cassa dritta e apertura con violini che ci siamo divertiti a definire “Neri Parenti” perché inevitabilmente ci veniva in mente la classica scena iniziale di un Fantozzi d’annata col ragioniere che corre tra la folla per timbrare il cartellino in tempo. Grazie alla voce di Miss Sabrina Pallini il ritornello acquista un sapore anni ’60 mantenendo intatta la malinconica ironia del brano.
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