Cominciamo a dirlo subito: musicalmente i Disclosure con DJ Q non c’entrano nulla. Sono ben altri i nomi da scomodare se vogliamo fare degli accostamenti con “Ineffable”. Occupiamoci però prima di stabilire il genere: parliamo di un album ”proudly british” cioè, proudly garage; ancor meglio, parliamo di un trionfo 2 step come non se ne sentivano dal 2001-2002. Il primo essenziale nome da fare per tracciare un punto di partenza è sicuramente Wookie, alfiere del 2 step con l’album manifesto omonimo, seguono a ruota MJ Cole, i Club Asylum, Dreem Teem e in fine, in alcuni frammenti, quelli più cupi (vedi “Caught up”), Horse Power Production.
Altra caratteristica marcante è l’uso di una buona divas: al tempo i Club Asylum sposarono Shola Ama, qui DJ Q opta per Kassandra e Luise Williams con cui, in ultimo, confeziona la bomba “Let the Music Play” facendola girare incondizionatamente verso Jersey Sound, vero nome di un genere che influenzò la prima ondata garage in Gran Bretagna a cavallo tra la fine degli anni 80 e l’inizio dei 90, tanto dal Paradise Garage di Larry Levan quanto dalle parti di Todd Edwards.
Bisogna dire che il disco suona davvero come un nuovo manifesto di questa Garage Culture che non sposa la house uk, ma va dritta per la sua strada con quella cassa frusta ormai motivo d’orgoglio in tutto il Regno Unito. Piace DJ Q perché riesce a smarcarsi, tanto quanto fecero i Disclosure l’anno scorso, da un’operazione nostalgia verso la prima decade degli anni 2000 in Inghilterra. Piace perché il suono riesce a risultare fresco e ballabile in tutte le situazioni, pensato comunque per un dancefloor anche non in cassa in quattro.
Il disco è sicuramente meno impattante rispetto ai fratellini con la faccia disegnata, ma questo solo perché targettizza un pubblico di palati fini, anche nostalgici o conservatori di un garage che, ribadiamolo, sono ormai trent’anni che influenza il modo di andare a tempo di questi Britannici.
“Ineffable” può essere tranquillamente il primo passo, solido e sicuro, verso un percorso che passa per Jesus Krisis, Pledge o Flexaphonic (altri nomi che ti faranno compagnia in questo 2014). Se ami il genere, e si ti è piaciuto “Seetle”, questo potrebbe essere il tuo disco dell’anno.