Vi abbiamo abbondantemente parlato di nuove avanguardie pop/hiphop tedesche esordendo con la #Futuredeutschewelle. L’artista in questione, pur non essendone un portabandiera, ha molto a che vedere con il concetto di fondo oltre ad essere, non a caso, l’autore di uno dei remix del singolo di Lary, Sirenen (qui la nostra intervista).
Questo ragazzo però merita un capitolo a parte.
Tua è un ragazzo di 27 anni che viene dal Baden-Württemberg, ed oltre ad essere un bravo cantante è anche un beatmaker, un rapper e un discreto pianista. Da sempre flirta con l’elettronica, con il pop, con il jazz e con il cantautorato piano-voce pur rimanendo per il grande pubblico e per la stampa un artista rap, nonché uno dei componenti del gruppo dei Die Orsons, che avevamo già citato nell’ultima rassegna sulla musica tedesca. Da sempre si è distinto per alcuni tentativi sperimentali, a volte un po’ confusi, altre molto riusciti.Al suo sesto album da solista sembra aver trovato finalmente il bandolo della matassa incanalando perfettamente il suo talento e la sua creatività in un lavoro scorrevole e con un filo conduttore dall’inizio alla fine.
Il suo nuovo disco intitolato Stevia (un dolcificante naturale molto più forte dello zucchero) è un vero e proprio concept album nel quale lascia da parte, quasi del tutto, le rime per puntare sul cantato e sulle melodie (che farebbero la fortuna di un sacco di artisti più affermati) avvolte da influenze post-dubstep e pop. Se fossi costretto a definirlo e a catalogare questo progetto potremmo dire di trovarci di fronte a un melting pot con tanto James Blake, Jamie Woon e The Weeknd.
Questo di seguito è il primo singolo estratto dall’album/EP intitolato Keiner Sonst (Nessun altro). Il pezzo parte con qualche riverbero da after party e un accenno di chitarra per poi esplodere in un drop che dovete premere play e basta. Sul finale partono dei fiati balcanici da far impallidire Woodkid.
L’atmosfera B/W, hall di un hotel di lusso, night -taxi rimane costante per tutta la durata del disco, ogni traccia sembra partire dalla fine della precedente senza cadere nella trappola dell’auto-plagio. C’è spazio anche per una skit jazzata della durata di poco più di un minuto che non a caso si intitola, tradotta, “Bar dell’hotel, 4° piano”.
Tua è anche un ottimo live performer. Rigorosamente dal vivo in una stanza d’albergo, guardate cosa è capace di fare.
Il disco, disponibile su Chimperator ha una tiratura limitata di 2000 copie. Se non siete convinti qui tutte le snippet dell’album con tanto di visuals.
Tenetelo d’occhio.