Quello che mi incuriosisce di Nicola Napoli è la varietà di stili che impiega nei suoi artwork. A metà strada tra Ron English e un illustratore d’ispirazione escheriana quando disegna a mano libera, lavora tra gli altri per Vice Germania, dopo essersi trasferito a Berlino per caso e non per moda. A noi piace soprattutto perché ha progettato la copertina di Thin Rope firmata Dena.
Non sappiamo nulla di te e non ci interessa che conoscere l’essenziale. Cosa ci racconti?
All right, less is more. Sono di Salerno e ho studiato a Milano e poi a Napoli. Vivo a Berlino dal 2010, dove lavoro come visual designer. Disegnare è la mia passione più grande, ho una matita in mano da quando avevo tre anni.
Cosa hai scoperto in Sudamerica che ti ha sorpreso?
Ci sono tantissime cose che mi hanno colpito durante il mio viaggio in Sudamerica. Forse la scoperta più grande è stata proprio la più scontata e banale: la bellezza folgorante di quei posti che di solito sei abituato a considerare solo in quanto poster da appendere ad una parete, e la semplicità con cui la gente vive felice nonostante le difficili condizioni di quei paesi. L’esatto contrario di noi: in Europa amiamo il dramma.
Dal punto di vista professionale mi sono interessato particolarmente alla rappresentazione grafica tradizionale dei paesi andini, fatta di colori forti e textures geometriche. Credo di averla in parte assorbita nel mio stile personale.
Se dovessi definire graficamente la tua generazione, quali sarebbero i suoi tratti salienti?
Oddio che domanda difficile! Credo che sarebbe molto simile a uno sketch: poco definito e in continua evoluzione.
Perché a conti fatti finite tutti a Berlino?
Per me è stato un puro caso, qualche anno fa decisi di volermi allontanare dall’Italia per un po’ e feci domanda in università per studiare un anno all’estero. Alla fine atterrai a Berlino senza avere nessuna idea di cosa mi aspettasse e non sono più tornato indietro. In generale ciò che mi affascina della città è la sensazione di libertà che si respira, è un ambiente aperto che premia l’indivildualità invece dell’omologazione. Credo che per i creativi sia molto formativo vivere in un’atmosfera del genere, ti aiuta a cacciare fuori ciò che sei senza il peso di condizionamenti esterni.
Ci mandi una fotografia della scrivania su cui stai lavorando in questo momento?
Come sempre in caos perenne:
Come hai conosciuto la bravissima Dena, per la quale hai curato una serie di lavori visuali?
Ho conosciuto Dena tramite Emily Longfield, la Art Director di VICE Deutschland. A Dena serviva un artwork per la cover del singolo ‘Thin Rope’, e quindi Emily ha pensato a me. Mi sono divertito molto, oltre che una brava artista è simpaticissima!
Ma tu Vice Germania lo leggi davvero o ci hai solo lavorato?
È una domanda trabocchetto per sapere se parlo tedesco? ;)
Non c’è vista senza GIF?
Amo i GIF!
Ma alla fine questa Berlino è così avanti come tutti millantano o ha solo il vantaggio di avere strade larghe e ariose?
È una città che offre tanto e che ha ancora tantissimo da offrire. L’unico problema è che tutto questo parlare di quanto sia cool la sta rapidamente trasformando in ciò che non è, in un’altra capitale come tante.
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal, cosa mi disegni?