Si fa presto a dire predestinato. Basta qualche buona traccia, qualche re-tweet, un complimento e si diventa predestinati. In un mondo come quello 2k14, saturo della folle quantità di musica che ogni giorno viene “gettata” in rete, la differenza tra prodigioso e virale è davvero troppo minima per poter puntare di un cavallo invece che un altro. MF DOOM invece sembra aver puntato su quello giusto.
Durante la calda estate newyorkese del 2012, il giovane Markell Scott carica sul tubo una sua personale versione freestyle ad otto barre di “Mathematics” di Mos Def. Si chiama “Languages”, ed ha anche un video ufficiale da lui stesso prodotto.
Il ragazzino ha 15 anni, e da due ha abbandonato lo pseudonimo di Kelz Scott, mentre dai 14 si face chiamare Kile Kanvas. L’attenzione mediatica che si scatena attorno a lui dopo quel video è a dir poco surreale, lui stesso dice “It was weird when I checked my Twitter and I saw my mentions with a bunch of Worldstar shit, that shit was crazy to me. To see myself on Worldstar for a video I made in 10 minutes. That shit was incredible.” Non ne sarei troppo sicuro, perché spesso a quelli come Bishop capita di vedere le cose con anticipo, ma magari non lo sapeva neanche lui, ma in quel preciso istante era già nata una potenziale stella, un globulo di Bok chiamato Bishop Nehru. In quell’annata, evidentemente favorita a qualcuno lassù in cielo, rilascia anche “Nehruvian”, un mixtape scaricabile gratis dal suo Tumblr, che contiene tanti strumentali famose (da Premier a J.Dilla) e qualche perla appositamente scritta per lui da DOOM, più una sua produzione.
Essi perché, il ragazzino non fa solo rap, produce, filma, edita video e chissà quante altre cose ancora. Seguendo il suo tumblr, potete accorgervi di tutte le sue passioni, dall’arte, al basket ai culi (tanti).
Markel è nato a Rockland Country, una contea periferica di NY, immersa nel verde, sulle rive del Hudson, inserita nella lista dei “Preserve American Community”, con una grossa comunità Jewish. Insomma non è il posto dove preoccuparsi del ghetto, e neanche da cui ti aspetti di veder saltar fuori un prodigio dell’hip-hop. Eppure Nehru a 11 anni ascolta per la prima volta “C.R.E.A.M.”, ed andatelo a spiegar voi agli abitanti della contea che 6 anni dopo, un figlio di quella terra andrà in tour in Europa con RZA ed il WuTangClan al completo.
Anche loro infatti si innamorano di quel mixtape, ed anche di quello seguente, “striclyFLOW” rilasciato nel 2013, ma così diverso dal primo, per la presenza di 10 tracce inedite che portano lo zampino di MF e Ghostface Killah. I tempi sembrano essere maturi, così prima Kendrick Lamar e poi lo stesso DOOM escono allo scoperto, eleggendo Bishop Nehru a nuovo “golden child” della scena hip hop mondiale. Tutti i websites speciliazzati ne parlano,viene notato da tanti, tra cui i Disclosure. I due fratelli Lawrence infatti producono “You Stressin'”, che ha tutte le sembianze della hit, e lancia Nehru in pasto ad un pubblico ancora più ampio. E’ più facile di quanto si pensi capire che tipo di rapper sia.
Quando aveva 13 anni si parlava di lui nel forum della Odd Future, a 16 lo paragonavano a Joey Bada$$. Si veste come un hipster, ma, come detto, ama l’arte. Per quanto abbia l’aria di un membro della cricca di Tyler, Bishop è molto distante da loro, e dal loro modo di fare rap. Born e raised in NY, è ovviamente ammaliato da Nas e dai Mobb Deep. Adora l’old school, e chissà se non rimpiange d’essere nato durante la golden age. Il suo stesso nome d’arte dice tanto di lui. Bishop è il nome del personaggio interpretato da Tupac in “Juicy” , mentre Nehru viene dal primo ministro indiano ai tempi di Ghandi.
Un diciassettenne sui generis, con un talento sconfinato, ed un album (in uscita nel 2014) realizzato insieme a MF DOOM che si chiamerà NEHRUVIANDOOM. Si fa presto a dire predestinato, e qualche volta si ha anche ragione.