Questa volta non vi presentiamo nessuna avanguardia musicale, non parliamo neanche di rap dalle influenze esclusivamente old-school o con l’hype delle contaminazioni post-dubstep. Solo un’artista degno di tale appellativo, dalle intenzioni credibilissime e con un passamontagna come segno distintivo.
Questo ragazzo è giovanissimo e ha appena all’attivo un mixtape prodotto dalla Blue-Nox (non a caso) ancora scaricabile in freedownload. Il suo album di debutto ufficiale con la supervisione di Squarta dei Cor Veleno è forse l’album rap più atteso dell’anno.
Si fa chiamare Mezzasangue e per introdurlo vi rimando al testo di questa riot-ballad e al video, con tanto di sottotitoli per chi non avesse capito bene.
Apre il circo e suonano canzoni, quasi malinconiche,
al suono di fruste e di fisarmoniche,
Cavalli alati con le maschere comiche,
elastici alle ali, segregati in gabbie di lacrime ironiche.
Qua le pecore mordono il leone,
Comandate dai serpenti col viscido nel cuore
Che strisciano fra foglie e che riescono a farla franca,
il botteghino fa biglietti e il pubblico guarda
C’è un leone a terra, sangue e segatura,
Gli animali in gabbia esplodono di rabbia sotto serratura,
Il pubblico applaude la pecora infame,
che ora pascola, mangia nel circo con le amiche schiave.
Il pubblico ha paura e il circo butta via il leone,
in campo ha quattro foche che si passano un pallone
E’ fatta, il pubblico sorride, sembra più felice,
E anche le macchie di quel sangue sembrano sparite.
Ci fosse solo un posto me ne andrei di qua
Avessi solo un modo per portarti via,
Ti porterei in un mondo senza gravità,
Senza paura, senza circo, senza la follia
Ci fosse solo un posto me ne andrei di qua
Avessi solo un modo per portarti via,
Ti porterei in un mondo senza gravità,
Senza paura, senza stato, senza polizia
Asini stanchi vanno avanti macinano il grano e,
Pochi porci che si abbuffano ingrassano piano,
E’ uno spettacolo macabro sappiamo,
Che è nell’anima del circo, è un sistema umano.
Trampolieri passano alti come un faro,
Sembrano giganti, sembra che tocchino il cielo con una mano,
hanno diamanti addosso e s’alzano, compensano bassezza
ma la felicità non è un fatto d’altezza
Tutto gira intorno nella falsità di un giorno nel circo
Di un pappagallo che ripete ciò che gli hanno scritto
Delle pecore che mordono i leoni ed i giudici buoni,
e un pubblico d’idioti che guarda e sta zitto
E tutto riga dritto anche troppo nella sua stortezza,
Ed io che volo guardo dall’alto e mi fa tristezza,
e anche se provo a urlare qua nessuno sa sta lingua,
solo chi già vola e non può fare, ma domani ricomincia il circo