ARTWORT è una rivista on line di arte, architettura, design, fotografia e moda. Parte oggi una collabo settimanale che vedrà la reda di AW darci dei consigli in pillole sul meglio della settimana.
1. La fotografa tedesca Anne Lass ha girato più di 100 bische clandestine a Berlino, le ha fotografate e raccolte nella serie “Triple Seven”. Focalizzandosi solo sui dettagli, la Lass è riuscita a rendere perfettamente tutta la malinconia di cui questi posti sono pregni.
Per saperne di più » qui.
2. Pensate di immergere un pezzo di carne o un broccoletto nella ciotola da fonduta. Satsuki Ohata è partito da questo per la progettazione di “Fondue Slipper”, la nuova frontiera delle calzature made in Japan. Semplici da realizzare: basta immergere il piede nel materiale plastico e asciugarlo. Il designer giapponese, insieme ad un chimico italiano, sta lavorando ad un kit per la realizzazione homemade delle scarpe “fondute”.
Per saperne di più » qui.
3. ‘Piccoli oggetti possono realizzare grandi idee’, è il caso della Lix 3D Pen, una stampante 3D dalle dimensioni e forma di una penna che ci permetterà di realizzare sculture 3D, decori e monili. Tutto questo è possibile grazie ad un filamento di ABS o PLA che attraversa la penna fondendosi e risolidificandosi. Benvenuti nella stampa del terzo millennio.
4. Andreas Scheiger è un designer viennese che mette ciascuna delle lettere dell’alfabeto sotto un microscopio e ne studia la struttura e lo sviluppo, riproducendole con la minuziosità tipica di un buon artigiano. I pezzi quasi autoptici mostrano un aspetto della tipografia mai visto prima. Il suo progetto mostra un lato organico, umano e sovrumano, quasi mostruoso dei caratteri tipografici, una buona dose di nostalgia, ed uno spudorato amore per la bellezza.
La collezione completa si trova su Behance.
5. Parete bianca, black markers e la revolution è ON. Dan Perjovschi rivoluziona il disegno servendosi di ironiche vignette fluttuanti sulle pareti dei musei. Smaschera le asimmetrie del reale, ne denuncia i vuoti e le contraddizioni, sbeffeggia senza mezzi termini il mito della tecnologia, il paradosso del turbo-consumismo e lo stesso art-sistem.
Solite info se volete approfondire.