In un totale di 35000 parole William Shakespeare usava più di 5000 vocaboli nuovi (se ripetuti cioè contano comunque uno).
Con la stessa ampiezza di testo in Moby Dick Mellville ne promuoveva circa 6000.
Grazie a Rap Genius è oramai una formalità tenere conto dei testi di ogni singolo emcee e l’unico esito inevitabile era fare una lista degli artisti top e flop per quanto riguarda la creatività delle proprie lyrics.
Se siete riusciti a riconoscere tutti gli artisti nel grafico siete dei pimp di primo livello.
Al primo posto, re indiscusso, c’è Aesop Rock, vero guru dell’emceeing, uno che può derubricare il Macbeth a lettura da bagno.
Dietro di lui una nutrita schiera di artisti affiliati al Wu Tang Clan, risultato impressionante se si pensa che i testi erano cantati da circa 10 persone per album.
GZA ad esempio vince la medaglia d’argento, anche grazie a pezzi del genere, per dire.
Ottengono risultati Shakespeareani DOOM (all caps when you spell the name) e gli Outkast, distaccando poi non tanto altri cult come i Beastie Boys e Nas.
Sotto le 5000 Tech N9ne, luminare del fast rap, anche se 5000 probabilmente è il numero totale di parole per traccia.
Marshall Mathers si pone sulle 4500, lo stesso vale per Mister Beyonce.
E le nuove leve? Drizzy Drake e Weezy? Nicki Minaj?
Ampiamente sotto le 4000 unità, anche se per Drake pesano i memes non contati e per Lil Wayne non si potevano schedare i versi vari in autotune.
Fanalini di coda 50 Cent (per cui si era già espresso in tempi non sospetti Stewie Griffin) e il delicato DMX, o almeno finchè abbaiare non equivarrà a parlare.
Potete trovare le statistiche complete qui.