Come biglietto da visita lo scozzese Grum, oltre ad un album d´esordio di buon successo, può vantare del supporto di gente del calibro di Scuba, Hot Since 82, Groove Armada ed Annie Mac che ha incluso la sua “The Theme all´interno della sua annuale classifica “Best of” del 2013. C`è abbastanza carne sul fuoco per convincere Shaq a farci quattro chiacchiere assieme per cercare di conoscerlo meglio:
Versione italiana (Leggi qui la versione inglese)
Human Touch, il tuo secondo album, è uscito da poco ma qui in Italia non sappiamo molto su di te. Cosí mi piacerebbe tu raccontassi ai nostri lettori qualcosa riguardo al tuo background musicale e come sei diventato produttore.
È da oltre dieci anni che produco musica. È successo in maniera del tutto naturale. Ero veramente appassionato e volevo capire come fosse realizzata. Così è cominciata l´ossessione della mia vita. Dopo alcuni anni di scrittura ed esperimenti mi sono cercato un lavoro che però non mi dava molta soddisfazione. Ed é cosí che ho deciso che fosse giunto il momento di concentrarmi completamente sulla produzione e vedere se ne veniva fuori qualcosa di concreto. Ho passato molte serate e fine settimana cercando di perfezionare il mio suono. Mi sono appassionato a molti generi diversi. Ho amato la drum & bass ed i breaks, poi mi sono avvicinato all´electro dei Justice. Ha avuto anche una gran passione per la musica degli anni 80 e la disco, questo quando stavo componendo il mio primo album, Heartbeats. Con il mio secondo album sono tornato alla musica con la quale tutto è cominciato. Eric Prydz, Orbital, Bedrock… l´energia della progressive mi ha influenzato molto.
Quali sono i dischi, gli artisti o gli eventi musicali che ti hanno ispirato di più nei tuoi inizi?
Penso che durante la composizione di Heartbeats, gente come Mylo abbia fornito una gran fonte di ispirazione. Lui ha perfezionato la combinazione tra lo stile retró e la musica dance più moderna e nessuno da allora lo ha più fatto altrettanto bene.
Sei il tipo di produttore a cui piace anche l´aspetto più festaiolo della musica elettronica o preferisci concentrarti di più sugli aspetti musicali e tecnici?
Mi piace pensare di riuscire a godere di un sano equilibrio tra entrambe le parti! Ci sono sicuramente dei benefici a fare il lavoro che faccio e sarebbe sciocco non abbracciarne il tipico stile di vita. È fantastico poter viaggiare e fare nuove conoscenze in giro per il mondo.
Tu vieni dalla Scozia. Pensi che la scena musicale scozzese riceva l´attenzione ed i riconoscimenti che merita? Ti chiedo questo perché ho l´impressione che, nel Regno Unito, siano soprattutto l´Inghilterra e Londra in particolare che rubano la scena.
Penso che la Scozia produca una quantità spropositata di buona musica elettronica. Forse c´è una motivazione storica dietro, chi lo sá. Tutti parlano di Londra ma per quello che mi risulta c´è una incredibile scena musicale che si sviluppa a Glasgow, che è la cittá scozzese più forte in termini di clubs.
Come ci hai già accennato, nel tuo nuovo album hai preso ispirazione dalla musica elettronica di fine anni 80-inizi 90. Che cosa ti ha affascinato di più degli acts di quell´era?
La musica di quel periodo aveva una qualità embrionica, le regole non erano ancora precisamente definite… una certa parte non ha più i requisiti per funzionare ma al contrario molta di essa suona ancora bene pur in un modo grezzo che è poco comune oggigiorno. Questa idea mi ha ispirato molto. Mentre tutti quanti cercano di fare “smooth jams”, perché non cercare di produrre qualcosa che sia un pó piú aspro? La ragione per cui la mia passione per la musica elettronica è nata era la sua energia così ho voluto provare a ripresentarla ma sotto una nuova luce.
Per finire mi piacerebbe sapere cosa sai della scena dance ed elettronica italiana e se ci sono musicisti, djs o produttori che apprezzi in particolare.
Onestamente non sono molti i produttori italiani che conosco a parte His Majesty Andre e Dusty Kid, di cui sono un fan. Mi piacerebbe comunque sentirne di più.
Versione inglese
Human Touch, your second album, is just been released but down here in Italy we don´t know much about you. That´s why I would you like to tell to our readers something about your musical background and how you did become a producer?
I have been producing music for just over 10 years now. It just happened naturally, I was really into music and wanted to understand how it was put together. So began this lifelong obsession. Then after a few years of writing and experiments I took a job which I didn’t enjoy much. So I decided that was the time to focus on producing and see if I could make something of it – I spent many evenings and weekends working to perfect my sound. I have been into all sorts of genres – I loved DnB and breaks, then the more Justice inspired electro stuff. I was really into 80’s music and disco when I was writing my first album, “Heartbeats”. Then for my second album I really got back into the dance music I started with – Eric Prydz, Orbital, Bedrock…the progressive energy really inspired me.
Which are the records, artists or musical events that inspired you the most in your beginning?
I think when writing “Heartbeats”, guys like Mylo really gave me some inspiration. He perfected that combination of retro influences with modern dance music and no one has really done it quite as well since.
Are you the kind of producer who enjoys the party side of the electronic music or you prefer tofocus on the musical/technical side of it?
I like to think I enjoy a healthy balance of both! There are definite perks to this job, so it would be silly to not embrace this lifestyle. It’s so great to travel and meet new people from all over the world.
You come from Scotland. Do you think that the scottish music scene has the attention and the merit it deserves, since I have the impression that, out of the UK, it’s mostly England and London in particular that get it?
I think Scotland produces a disproportionately large amount of good electronic music. Maybe it’s something historical, who knows. Everyone just talks about London but from what I gather there is an amazing scene developing in Glasgow (it’s always been the stronger Scottish city in terms of clubs).
In your new album you took inspiration by the electronic music of late 80s-early 90s. What fascinates you the most about the acts of that era?
I think the music from back then had this embryonic quality to it, where the rules weren’t so defined… some of it doesn’t quite work but a lot of it really does in a raw way that is less common now. This idea inspired me a lot. While everyone else is trying to make“smooth jams”, why not try and make something a bit more raucous. The whole reason I got into electronic music in the first place was for its energy so I wanted to present this again in a new light.
I would like to ask you what do you know about the italian electronic-dance scene and if there are any musicians, djs or producers that you appreciate in particular.
Honestly I don’t know that many producers from Italy, apart from maybe His Majesty Andre and Dusty Kid, who I´am fans of. I’d love to hear about more.