Che il terzo album dei Chromeo parli di donne non è una sorpresa: i due canadesi sono amanti dell’articolo da quell’esordio inatteso ormai dieci anni fa o giù di lì e non c’è nulla di strano nell’intitolare l’album “donne bianche” visto che si rifà a una donna iconoclastica di un certo tipo di moda e di sovraesposizione tipicamente ancora 80s, perché sia chiaro, anche in questo nuovo lavoro i due è lì che vanno a parare. Nulla di nuovo? Non esattamente. Intanto questo disco dà profondamente l’idea di essere molto più suonato, meno programmato rispetto ai lavori precedenti, strizzando ancor di più l’occhio alla disco raccogliendo le scorie di un album a questo punto seminale come RAM, (“Somethingood”), l’esperienza tutta newyorkese di posti come Studio 54 o il Paradise Garage─non cedendo eccessivamente a lustrini e paliettes se non per i testi volutamente glamour e figaioli, ma anzi divertendosi con synth ancora Moroderiani (sovraesposto Giorgetto?) e bassi galoppanti molto Bee Gees. E il cantato? Migliorato rispetto a episodi precedenti con il ritornello fatto in contro-voce, squisito marchio di fabbrica che questa volta scala in crescendo di qualche tono in più. Di tutto questo, “I Play The fool” è il teaser migliore insieme alla folle “Hard to say no” in cui i primi tre accordi sono uguali alla sigla di Magnum PI. Ora, se l’hanno fatto apposta e ci hanno messo il credit (sto aspettando il cd) è una genialità che da sola vale l’acquisto, se invece sono io che mi sto “Papizzando”, ben venga il tornare a episodi di emozione adolescenziale ormai lontana.
Merita una nomina anche “Old 45s” per la costruzione very Prince del tutto (le armonie sono quelle di “Sign o’ The Times”) e la bellissima “Fall back 2 u” che vivrà di mille remix con quel ritornello tanto, troppo “Get lucky”.
In ultima sede di analisi, il disco dei Chromeo è un petardo caricato a gioia, moda, carta patinata e glamour, pro gafi per gafi vis gafi che brilla pur non essendo il capolavoro assoluto dell’arte della musica e questa, almeno per chi scrive, è una mancanza del tutto trascurabile.
Disco pool party quando ancora non fai il bagno, bene.