Il disco di Chet Faker ha polarizzato parecchio le opinioni post ascolto (a noi è piaciuto particolarmente). D’altronde uno degli aspetti della musica è proprio questo: la capacità di condurre il fruitore verso strade e sensazioni non coattivamente predeterminate. Una delle strade che, ad onor del vero, non pensavo percorribili ascoltando CF è quella tracciata da Scuola Furano che ricopre di viole delle sonorità coniugate finché morte non le separi col freddo gelido.
Non è nemmeno la prima volta che l’ispanico di cuore Borut ha a che fare con un brano del genere, già con “At Home” un paio di anni fa aveva dimostrato come si trovi a suo agio nell’intervenire su tracce che sembrano non lasciare margini di manovra.
Chissà se questa volta gli tornerà indietro almeno la metà di quanto meriterebbe. Che non sono nemmeno sicuro sia ciò che gli serva per continuare a regalarci l’opportunità di risvegliarci dal torpore invernale ed assaporare la primavera contenuta in edit come questi. Ma tant’è. Continuiamo così, facciamoci del bene premendo play.
Baleacid vibes.