Sabato siamo andati per voi al centro del quartiere Brera, nel cuore pulsante e creativo di Milano per la presentazione della versione cartacea di “Carne Cruda”, sunto fotografico del lavoro di Corrado Dalcò edito da Aalphabet: 32 fotografie in bianco e nero su 44 pagine formato rivista, con un poster stampato su carta da affissione in allegato.
Alle pareti dello splendido Appartamento Lago, sedici foto stampate che raccontano una ricerca che si snoda tra luoghi e tempi diversi con comune denominatore: la verità e ovviamente il corpo femminile dischiuso/ svelato/ o forse sarebbe meglio dire offerto all’obbiettivo di Dalcò.
Abbiamo fatto poche domande a Corrado per soddisfare un po’ di sana curiosità:
Cosa ti chiede solitamente la gente dopo aver guardato questi scatti?
C: Le persone mi fanno le domande più disparate dopo aver guardato le mie foto, sono molto attratte dai retroscena. Mi chiedono se queste sono tutte donne diverse o se le donne che ho fotografato le ho scopate, cose così.
Mi capita spesso di dover specificare che una figa è diversa dall’altra, come se non fosse abbastanza evidente. Questo a volte mi fa pensare che le persone prestino poca attenzione al proprio corpo e ai corpi che hanno conosciuto, o che comunque non abbiano mai riflettuto su quanta diversità possa raccontare una piccola parte di pelle.
Le donne che scegli di ritrarre sono persone che conosci o sono professioniste che selezioni?
C: Sono donne che conosco, conosco la loro vita e le loro storie, per me è più facile raccontare quello che vedo. Si sentono libere, e così riescono a mettersi a nudo anche a livello emotivo mentre scattiamo.
Effettivamente si avverte l’intesa e l’intimità che si è stabilita tra te e le modelle che scatti, probabilmente non avresti potuto ottenere una sensazione simile se queste donne avessero scelto di posare per te solo per lavoro. Quando scattavi queste immagini avevi già la consapevolezza di dare vita a questo progetto?
C: Non esattamente, “Carne Cruda” è una raccolta di immagini che racconta un percorso che ho iniziato anni fa e che è cresciuto nel tempo. Infatti anche le foto che vedi esposte oggi hanno una diversa connotazione temporale, sono state fatte in momenti e luoghi.
Corrado ci saluta firmandoci una copia della rivista cartacea e con un sincero sorriso che ci piace moltissimo.
La sostanziale differenza tra le foto di nudo che troverete nei book della stragrande maggioranza dei fotografi di mezzo mondo e queste immagini sta nella sensazione di essere testimoni di una reale e concreta intimità condivisa. Niente buchi della serratura o leziosi vedo/non vedo: gli occhi dell’artista non spiano ne rubano, bensì assistono. Le modelle di Corrado Dalcò si lasciano guardare con generosità, in un sincero atti di fede nei confronti dell’artista: siamo noi spettatori che spiamo la loro intimità incuriositi da quello che c’è stato prima e dopo il momento impresso sulla pellicola.
La mostra resterà allestita e visitabile fino all’Otto Agosto.
Le stampe sono ovviamente in vendita.