DLSO s´è fatto venire un’ idea prima di andarcene un po’ tutti in vacanza. Il presupposto: visto il mese d´Agosto è scarso di uscite discografiche ma pieno, si spera, di tempo libero, perché non raccogliere in un unico articolo alcuni degli album di genere elettronico e simili in uscita in questi giorni o usciti nelle ultime settimane e forse passati un po’ inosservati? Questo nella speranza che qualcuno tra di voi, preso dalla curiosità, li vada a scoprire.
Per iniziare uno dei preferiti del sottoscritto, George Evelyn, da venticinque anni titolare del progetto Nightmares On Wax. Ora il meglio di queste due decadi e mezzo viene raccolto nel doppio cd/box set N.O.W. Is The Time. Lo stesso Evelyn descrive il suo genere musicale come hip hop chillout, in realtà la sua ricetta musicale include molto ma molto di più. Se ancora non lo conoscete, questa raccolta è il punto di partenza ideale.
Restiamo in casa Warp, visto che Nightmares On Wax è uno dei nomi di punta storici della label, con la collaborazione tra Brian Eno, il papà dell´ambient e Karl Hyde, Mr-lager-lager –lager-mega-mega-mega-white-thing per intenderci. Solo un paio di mesi fá la strana coppia aveva sorpreso, ma forse non convinto, con l´album Someday World. Le cose si fanno decisamente più interessanti in questo inaspettato High Life. Qui i punti di riferimento sono gli esperimenti realizzati negli anni 80 da Eno e David Byrne ed i Talking Heads, con la chitarra spigolosa di Hyde a fare da perfetto contraltare ai riti dello sciamano elettronico Eno. Un disco non vitale forse ma caldamente consigliato.
Sempre su Warp anche il forse non nuovissimo ma pur sempre recente Reachy Prints del duo dei Plaid, passati tra l´altro proprio questi giorni in Italia. Chi li ha conosciuti come parte del progetto The Black Dog non puó fare a meno di cercare paralleli tra la loro pionieristica produzione anni 90 e queste nuove composizioni, per tutti gli altri resta semplicemente il piacere di lasciarsi sedurre e di perdersi nel labirinto della loro musica.
In formazione rimaneggiata rispetto all´originale ma sempre capitanato da Ken Downie, il progetto The Black Dog è arrivato in buona salute fino ad oggi. Ora Martin e Richard Dust, i due terzi della formazione, si lanciano in un avventura musical-multimediale che porta il nome di Application. L´album System Fork è frutto di anni di due anni preparazione ma suona tuttavia fresco ed attuale. Come nel caso dei Plaid, questa é elettronica per la mente piú che per il corpo, ma di tanto in tanto ci vuole.
Sotto lo pseudonimo di Sons of Magdalene ritorna Joshua Eustis, assieme allo scomparso Charles W. Cooper artefice del progetto Telefon Tel Aviv. Ed è proprio poco prima della morte di Cooper che parte dei brani contenuti in questo Move To Pain sono stati composti e per volere dello stesso, dopo una lunga e sofferta gestazione, vengono ora finalmente pubblicati. Il disco nonostante i presupposti suona per in buona parte energetico e solare grazie ad alcuni brani di chiara ispirazione electro-pop con quel tanto di malinconia che basta a farne durare l´effetto nel tempo.
Attraverso la label Innovative Leisure, per intenderci quella di Nosaj Thing, Rhye e Classixx arriva l´esordio di Jim-E Stack intitolato Tell Me I Belong. Su grooves solidi ma allo stesso tempo dai piedi leggeri, Jim-E, vero nome James Harmon Stack, intesse linee melodiche accattivanti e dolce-amare che per maturità musicale lo rendono accostabile al suo compagno di label Nosaj Thing. Interessante scoperta.
Per finire una compilation: di –e con- Om Unit abbiamo già parlato in alcune occasioni, ora è in commercio la raccolta Cosmology che funge da showcase per i talenti della sua label Cosmic Bridge e per il suo “slowfast” sound. Nove brani notturni ed intensi dove pare che, più che la dubstep, sia il dub più oscuro e claustrofobico a fare da filo conduttore. Oltre allo stesso Om Unit anche Boxcutter, Danny Scrilla e Kromestar tra i produttori presenti. Un bel compendio che fa venire voglia di investigare più approfonditamente.