Avevamo avuto occasione di assaggiare un pezzettino di questo EP di Lil Silva parlando di Don’t You Love (feat. BANKS). Il giovane produttore inglese presenta il 5 agosto per Good Years il suo secondo EP: Mabel. Questo lavoro segue quello uscito nel 2012, Patience: un quattro tracce che poneva le basi per le future release, completamente diverso, molto più underground e ritmato. Questo lavoro si presenta invece etereo, studiato, preciso e raffinato.
È First Mark ad aprire le danze con suoni di echi lontani che pian piano si arricchiscono di corpo dopo il sample iniziale, quasi epico-eroico: You rep for the ends, now it’s time for the ends to let you go. Il suono da qui in poi si slega in diverse direzioni, ma senza creare confusione: ne viene fuori una traccia pulita con suoni ben distinti. Segue Kimmy, personalmente, la traccia più bella. Voci sovrapposte intonano la stessa melodia su diversi piani e pongono le radici per la base piuttosto cupa e avvolgente per poi interrompersi e riprendere in fade nel finale. Segue il sopracitato feat. con BANKS, anche questo anticipato da voci in unisono e da cori di background. La voce della losangelina è educata e morbida, leggermente riverberata e costantemente sostenuta da echi e suoni in lontananza. D’altronde non è la prima volta che i due collaborano: Lil Silva sta dietro la produzione di molti pezzi di BANKS tra cui Work, This Is What I Feel Like (qui anche con Jamie Woon), e Goddess, nonché di gran parte del suo album di debutto.
L’Ep prosegue con Mabel, riverberata e accompagnata dalle corde nell’incipit. Si chiude con la seconda collaborazione (del disco) con BANKS: Righ For You. Coerente con il resto, i suoni rimangono distanti ma i tagli secchi gli donano un sapore diverso e più particolare rispetto alle tracce precedenti. La voce di BANKS è accompagnata da una dolce base d’ovatta, mentre sul finale entrano synth morbidi che concludono in modo perfetto questo secondo lavoro di Lil Silva.