Vi rispondo subito: wonka? No zero, molto poco. È una merda? No, però non urlo di gioia. E allora, cos’è? Esplorazione, fantastica esplorazione ancestrale in viaggio su un treno di nuvole, su e giù per aure celestiali e arcobaleni.
Il ragazzo sceglie di volare sospinto solo dall’immaginazione in maniera leggera, in territori puramente fantastici e fantasticanti, fatti di sogni in fase R.E.M. dove si plana e si volteggia senza il sostegno di alchimie ritmiche. Abbandonata la cassa in quattro? Sì, ciao! Si va a fare il solletico ai nuovi angeli come nell’ascensione di “Dream on” e “A Glimpse” o negli spunti al pianoforte che raccolgono il testimone anche danzereccio di Glass “Swords”. Tecnicamente siamo davanti a un mostro, i suoni sono perfetti e dimostrano lo studio di un genio poco votato all’hipsteria modaiola che semplicemente non ha mirato al capolavoro di facile costume ─bene così─ ma ha messo in pochi, davvero pochi minuti purtroppo, sogni in partitura leggera. In questo, il ruolo di Warp è sicuramente di chioccia, maestri, quasi santoni. La label alleva in casa piccoli nuovi Aphex Twin (con tutte le differenze stilistiche del caso) crescendoli nel suo tempio di saggezza. Se il Rustie dei primi EP era un diamante grezzo, quello del primo album un diamante museale, ora il diamante è finito nelle mani di un gioielliere eclettico almeno tanto quanto il diamante stesso. Può piacere o non piacere, ma sul taglio e la brillantezza si rimane in rispettoso silenzio. Non manca comunque l’atto di puro godimento, il sogno che si fa chiaro e a colori definiti e urbani con le strabordanti discese senza cintura di “Attack” e “Up Down”. Oltre a quel paio di strizzatine d’occhio a chi lo voleva ancora come una spada di vetro (“Velcro”) e “Raptor” messe lì di contralto a perfetto incastro. Incredibilmente così sopra le righe rispetto al disco eppure così perfettamente sublimi.
Questo non è forse il disco dell’anno, né credo abbia mai puntato a esserlo. Questo è un lavoro elitario per menti che immaginano e sognano da un divano un po’ 70’s che a settembre andrà cambiato, ma che oggi è il perfetto veicolo per credere di essere altrove.