All’apice del loro successo, tra la seconda metà dei 90 e la prima dei 2000, Felix Buxton e Simon Ratcliffe avevano tutto. Street-credentials a prova di bomba, grazie alla label Atlantic Jaxx da loro fondata, outlet per le loro produzioni più dancefloor oriented, e contemporaneamente un successo commerciale pressoché planetario. Una storia non dissimile a quella dei loro contemporanei Daft Punk, se ci pensate, ma con dei motivetti nel loro repertorio che anche la cassiera del supermercato sotto casa o il meccanico dell´officina dietro l´angolo potevano fischiettare. Al contrario dei loro colleghi francesi però, i Basement Jaxx hanno finito per perdersi un po’ per strada, la ricerca di nuovi stimoli musicali ed il bisogno di accontentare un po’ tutti ha finito col renderli estranei sia all´underground che al grande pubblico. Il loro nuovo album, il settimo, “Junto” cerca di recuperare il tempo ed il pubblico perduto. A quattro anni di distanza dal loro ultimo longplayer e giusto in tempo per ri-cavalcare l´onda lunga che ha portato in cima alle classifiche Disclosure e co., il duo britannico ritorna senza esitazioni alla formula vincente. Basi di matrice house rassicurante e di sicura presa, melodie facili facili ma mai banali, tanta positività ed un pizzico di esotismo che non guasta mai. Lo fanno con la sicurezza e la semplicità di chi non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno e senza andare a scomodare leggende della disco, session-men dalla reputazione altisonante né tanto meno il solito Pharrell Williams. L´estate sta finendo, ma tra i solchi di “Junto” il sole continua a splendere.