Ci sono molti modi per innamorarsi di Napoli, e se ve lo dice un napoletano vi conviene crederci. Io che non vado pazzo per il mare ho scelto la musica che, nel capoluogo campano, si esplicita in una miriade di modi, tra i quali ci sono il rap, l’hip-hop e dunque il beatmaking. Oggi parliamo proprio di quest’ultimo, e di quella meravigliosa arte che si chiama sampling (di cui vi consiglierei di recuperare i capisaldi in un gran libro che si chiama “Donuts” parla di J Dilla ed è stato scritto da Jordan Ferguson).
Semp Samples, di cui è appena uscito il volume 1, è una raccolta di video nei quali si mette in luce la florida scena del beatmaking napoletano, in una maniera originale e accattivante. Il collettivo Soulshine Sound ha chiesto ad alcuni dei migliori musicisti/beatmaker partenopei di mettersi in gioco, e di andare in alcuni dei luoghi di culto del digging napoletano alla ricerca di sample da utilizzare per produrre delle strumentali. C’era anche un budget, che non poteva superare i 15 euro.
Nella prima puntata vediamo Sodo Studio, Oluwong, Mr.Extra, Sonakine e Breakstarr cimentarsi nell’impresa, in mezzo ai suoni che rendono Napoli l’inimmaginabile micro-mondo che effettivamente è.
Oltre che dal punto di vista “ambientale” il report è oro puro anche sotto quello della tecnica. I beatmaker ci mostrano infatti tutto l’effettivo processo che porta alla realizzazione di una traccia “campionata”. Tutte le tracce verranno poi rilasciate (in free download) in vari Semp Samples EP. Il primo lo trovate già online sulla loro pagina Soundcloud.
Avendo avuto la fortuna di conoscere Breakstarr, e di poterlo considerare un amico, ho preso l’occasione al balzo facendogli qualche domandina su tutta la faccenda.
Ciao Mike, puoi svelarci quali dischi hai campionato per produrre “Longle” ?
Certo! Ho tagliato un break di batteria dal progetto Ballin’Jack. Il pezzo è “Found A Child“, che alla fine si è rivelato un bboybreak allo stato puro. Il sample l’ho preso da un disco di Charles Coleman che si chiama “Charles Coleman Plays” (la traccia è “Alfie“). E poi ho preso dei synth da un disco di Cissy Houston (sorella di Whitney) “Think it Lover“. E ogni disco è stato pagato tre euro.
Cos’è che rende il sampling così speciale?
Diciamo che il sampling è un’alternativa che ha chi magari non può permettersi strumenti,o magari chi non può suonare uno strumento ma ha idee musicali che funzionano. Nasce così, come alternativa per i poveri per fare musica. Questo era in principio, è solo recentemente si è rivelato un vero e proprio movimento musicale.
Immagino che voi lavoriate a stretto contatto tutti i giorni, cosa significa avere una scena così florida intorno?
Bella domanda (ride). Direi che la scena sta crescendo ma ce ne vuole ancora di tempo per definirla tale. Ce n’è di gente potente che magari non è conosciuta ma ha delle potenzialità. Noi siamo in continuo studio tutti i giorni per evolverci e creare dei sound che siano unici attraverso i quali farci riconoscere.
Progetti futuri?
A breve uscirà SICK CITY in vinile, con tante sorprese all’interno e una traccia bonus che prima non c’era. Sempre con l’etichetta Voolcano Harmonix. Poi ci dedichiamo a “Mystiq Seasons“.