Ammettiamolo, cercare di stare dietro a tutte le uscite discografiche di musica elettronica e/o più o meno danzereccia e groovosa di questi tempi è diventato tanto impegnativo quanto un lavoro. Di nostro cerchiamo di fare un po’ d´ordine, e darvi qualche dritta nel caso ne abbiate bisogno, con queste recensioni cumulative che comunque, detto tra parentesi, ci piace anche tanto redarre.
Bando ai convenevoli e via con le cose interessanti da ascoltare come l´album “Tulgey”, uscito circa una settimana fa su label Holger per il produttore e visual artist svizzero Benjamin Kilchofer aka Timoka. Disco misterioso, sfuggevole, a tratti austero, dalla natura episodica -alcuni brani sono schizzi sonori appena accennati della durata di uno o due minuti- ma non privo di una certa liricità e di un suo innegabile fascino. A metà strada tra l´installazione sonora e la funzionalità, un disco che vuol essere opera d´arte piuttosto che bene di comodo.
Il produttore giapponese Daisuke Tanabe ha un background di tutto rispetto che vanta releases per Brownswood, Ninja Tune e BBE, collaborazioni con gente del calibro di Zero DB ed ONRA ed una vocazione per il beat-making e la sampledelia che trova la sua piena manifestazione nell´album “Floating Underwater”, rilasciato dalla label Ki.
Pur risultando stilisticamente frammentario il disco vede i beats assumere il ruolo principale─nel brano “Pinebee” andando persino a smontare e rimontare le fondamenta della jungle, le stesse che anche Aphex Twin nel suo “Syro” ha citato nel brano s950tx16wasr10 [163.97][earth portal mix]. “Floating Water” conquista per la sua eleganza mista ad una giocosa inventiva ed un pizzico di ironia. Cercatelo se vi è sfuggito.
Esce per l´influente Houndstooth il nuovo album di Call Super -JR Seaton il suo vero nome- intitolato “Suzi Ecto” e sorprende per l´imprevedibilità della traiettoria dei suoi percorsi e la totale indifferenza per le convenzioni ed i generi. Musica come un viaggio d´esplorazione dove le piú diverse fonti sonore e strumentazioni si integrano in maniera originale creando atmosfere oblique e sospese.
La label PAN ha nel giro di pochi anni raggiunto lo status di intoccabilità grazie ad un catalogo fatto apposta per soddisfare gli ascoltatori di elettronica più esigenti e spericolati. L´album “KOCH”, nuovo lavoro di Lee Gamble, potrebbe allargarne la fan base in maniera rilevante. L´arsenale produttivo di Gamble è abbastanza distintivo: tappeti sonori gassosi, bassi densi che rimbombano in spazi cavernosi, rumore bianco, ritmiche attutite che picchiano ottusamente ma sempre sul punto di inciampare se non addirittura di sgretolarsi sotto la forza di gravitá. Nonostante ad un primo superficiale ascolto il disco possa sembrare piuttosto impervio, una maggiore attenzione ai dettagli ne rivela la decandente, maestosa bellezza.
Il suono dello statunitense Daniel Martin-McCormick, aka Ital, ha un identità ritmica più pronunciata rispetto a quella degli album finora presi in considerazione ed una vicinanza più prossima ai dancefloors anche se un punto in comune è la rinuncia alle regole del gioco per esplorare territori alieni. Il suo nuovo album “Endgame”, Planet Mu la label, è un bel esempio di psichedelia moderna, gli echi ed i riverberi usati in maniera massiccia come veri e propri strumenti musicali per aumentarne l´effetto straniante.
Dalla Nuova Zelanda arriva il duo degli Electric Wire Hustle e viene visto da più parti come una specie di piccola sensazione. Facile anche capire il perché. La loro ricetta di soul rivisto e corretto per i palati del terzo millennio punta senza indugi a catturare il pubblico piu vasto possibile ed il potenziale, bisogna ammetterlo, è innegabile. Per gli ascoltatori più smaliziati i punti in comune con i Fat Freddy´s Drop -guarda caso un altra formazione neozelandese- non passeranno comunque inosservati, soprattutto per quello che concerne i vocals. Basta comunque chiudere un occhio su questo aspetto per riuscire a godersi senza troppi problemi questo loro secondo album “Love Will Prevail”.