I lavori di Davis Ayer rimandano ad atmosfere e a ricordi “ingialliti” di un’epoca passata e i suoi soggetti sembrano sognare ad occhi aperti dei luoghi sconosciuti. Artwort ti fa perdere in un viaggio quasi mistico che culmina con una voglia nuova e forte di scoprire ciò che non conosciamo ancora senza dimenticare di riflettere sul passato.
Il Glenorchy Arts and Sculpture Park (GASP!) sul fiume Derwent, in Tasmania, rappresenta un intervento di parco lineare dalle caratteristiche insolite, che non si pone passivamente nei confronti del paesaggio, ma cerca di esaltarne le caratteristiche e arricchirne i significati tramite un’architettura sensibile e calibrata ed episodi decisi di colore intenso. Scopri di più su Artwort.
Riuscire a trovare la poesia in azioni realizzate esclusivamente da robot. C’è bisogno di una visione fuori dall’ordinario anche solo per farsi da tramite. Come nel progetto Space Postcards di Andrea Self in cui riusciamo a guardare cose che normalmente non riusciremmo a vedere ad occhio nudo. Approfondisci su Artwort.
Buffo, ironico, compulsivo, eloquente, Greg Barth ricorda Wim Wenders e Wes Anderson, i Monty Phyton maestri del no-sense e Jan Svankmajer. I suoi ultracorti sono minimali, con un’accurata scelta dei colori e una grande attenzione alla composizione. Vieni a scoprire l’assurdo su Artwort.
Klekko nasce dalla mente di due designer polacche. La collezione A/I 2014-15 si chiama Bolder Line Number 3/3 e analizza la linea intesa come continuazione del corpo, quella linea che è alla base della comunicazione, che collega l’architettura alla figura. Scoprine di più su Artwort.