Attribuiamo sempre qualcosa di molto speciale alle title track degli album, come se avessero il maledetto dovere di portarci per mano all’interno del disco, di fare da ciceroni virtuali. Eppure non sempre le title track rispettano i nostri desideri, a volte ci lasciano delusi.
Non stavolta. “Faith in Strangers” di Andy Stott è una vera e propria perla, uno splendido fascio di luce alla scoperta del nuovo, e omonimo, album. Una melodia conosciuta, una voce familiare e una confidenza col disco che è subito presa. Dopo “Violence“, questa. Non bastassero due anni ad aspettare un sequel di “Luxury Problems“.
Un paradigma stavolta più semplice da comprendere, adattato alla portata di tutti gli orecchi. Burial non c’entra, anche se potrebbe sembrar così.
Il 18 novembre, data di release del disco, è vicino. Queste percussioni vi faranno compagnia fino ad allora.