In collaborazione con Tania Io
Quante canzoni hai cantato teneramente con i tuoi amici pensando trattassero d’amore, di buone intenzioni e problemi fisico-esistenziali per poi scoprire anni dopo il loro vero significato? TANTISSIME.
Diciamocela tutta: adesso sembro sveglia, ma quando ero piccola avevo quel pizzico di aria naif capace di rendermi la preferita delle nonne e contemporaneamente dei bulli della scuola. Questa stessa ingenuità mi accompagnava durante uno dei miei passatempi preferiti: l’ascolto di musica inglese, che dalla scoperta di MTV in poi, intorno agli 8 anni, è stato uno dei pochi punti fermi della mia vita.
Nonostante la buona volontà e la propensione per le lingue, purtroppo c’erano delle espressioni che non sono mai riuscita a tradurre e, senza l’ausilio dell’allora inesistente internet, l’unico riferimento era mio fratello che frequentava già il liceo e aveva la stanzetta equamente divisa tra compilation di Hit Mania Dance ’96 e cassettine del Festivalbar.
Ecco una carrellata di dieci canzoni, selezionate e commentate insieme all’amica di giochi Tania Io, che ho sempre tradotto alla lettera senza alcun senso e che adesso capisco benissimo:
Cypress Hill – I Wanna Get High (1993)
Ecco, che il rap non sia proprio materia per giovinette di 5 anni è la scoperta dell’acqua calda. Ma, quando ho preso per la prima volta in mano il singolo dei Cypress Hill estratto dall’album Black Sunday, ero convinta che la canzone fosse una preghiera per diventare più alti. In effetti essere nani poteva essere una disdetta per la street credibility di un rapper e nella mia testa in discorso filava alla perfezione: I wanna get high/so high/Well that’s the funk elastic – Voglio diventare alto, così alto, vedi com’è elastico il funk e via di immaginazione. Beata infanzia.
Christina Aguilera – Genie in a Bottle
Come molti sanno, Christina Aguilera è dotata, oltre che di una notevole capacità di prendere peso dall’oggi al domani, di una naturale dote vocale che all’età di diciotto anni l’aveva portata a cantare la colonna sonora di Mulan. Quando nel 1999 è uscito il singolo di debutto Genie in a Bottle, in cui si parlava di sfioramenti, lampade e cuori incompresi, ero convinta fosse una dichiarazione d’intenti nei confronti dell’industria discografica cattiva che tarpava le ali del suo talento.
Mai avrei pensato che qualche anno dopo la frase you gotta rub me the right way mi sarebbe tornata utile in più di un’occasione.
Patti Smith – Because The Night
Qui entriamo nell’ambito delle misheard songs, per cui ero indecisa se includerla nella classifica o meno. Il punto è che trattandosi di una canzone che non ho mai vissuto sulla mia pelle, ma sempre attraverso il citazionismo radiofonico e televisivo, non mi sono mai davvero preoccupata di capirla fino in fondo. Sapevo che si trattava di una canzone contro la guerra, e la gente che fa la guerra ha bisogno di avvocati per difendersi: Because the night belongs lo lawyers, because the night belongs to law. Tutto torna, no? Anche il lavoro all day long degli avvocati ha avuto il suo meritato riconoscimento musicale.
Eagles – Hotel California
Nel 1976 non sapevo neanche di dover nascere, ma mio padre e l’utopia di un comunismo hippie erano più vivi che mai. Quando per la prima volta ho ascoltato questa canzone ero intorno ai dieci anni e mi sembrava una bellissima ventata di rock, dolce e disperata, dedicata a un giovane viaggiatore innamorato dell’ospitalità californiana (chissà dov’era ‘sta California, poi). Welcome to the Hotel California/Such a lovely place/ Such a lovely face/Plenty of room at the Hotel California/Any time of year/You can find it here era più o meno quello che pensavo io quando andavo in vacanza in Versilia: che bello ritrovare gli stessi ragazzini ogni anno. Qualche adolescenza più in là sarebbero diventati degli spaccini della maremma.
Outkast – I’ll Call Before I Come
Stankonia è stato un album spartiacque nella storia musicale degli Outkast: ricco di temi impegnati, voleva sovvertire tutti i luoghi comuni del rap, a partire dal ruolo delle donne relegate ad accessori sessuali. Ma io tutte queste robe a 12 anni mica le sapevo. Peeped in the window saw me cooking shrimp/In high heels and washing dishes/For Daddy Fat Sax and it’s something I couldn’t explain/I know it’s a dirty, dirty game, but you should called before you came per me era la fotografia di una donna che cucinava gamberi in tacco a spillo e chiedeva agli amici la gentilezza di chiamare prima di presentarsi a cena, che in fin dei conti mi pareva il minimo. Lo penso ancora oggi che sarebbe buona educazione una telefonata.
Kelis – Milkshake
Prima di capire come girasse il mondo, cioè quando il tesoretto che ho tra le gambe lo usavo solo per fare pipì, ero convinta che Kelis fosse il drago dei frullati.Nella mente la dipingevo come un’entità quasi mitologica, a metà tra la ghetto girl e la massaia, intenta a provare nuove combinazioni di frutta e topping per la panna. Invece no: il frutto è uno solo e la panna non troppo gustosa.
Backstreet Boys – I Want It That Way
Come il 70% delle adolescenti a fine anni 2000, anch’io ero BSB manica. E spesso mi ritrovavo a ripetere parole che nella mia testa avevano tutto un altro significato. I Want It That Way è chiaramente la storia di qualcuno che si è trasferito, ma chiamatosi pentito, vuole ritornare nella via dove abitava prima. Forse vicino alla fidanzata che dichiara essere il suo fuoco.
OFFSPRING – Pretty Fly (for a white guy)
Anche in questo caso la scarsa conoscenza delle sfumature linguistiche estere mi ha portato per anni a vivere il mito di Icaro. Il protagonista del video veniva da tutti riconosciuto come un che poteva volare, e lo faceva pure in maniera caruccia. Non mi sono mai posta il quesito se vi fosse un significato metaforico o fisico. Magari era un famoso campione di paracadutismo.
Snoop Dogg – Drop it Like It’s Hot
Per quasi 5 anni, questa canzone è stato il pezzo “Ricordati le presine da forno quando cucini, non fare come Snoop”. Praticamente parla di una festa che Snoop ha dato in casa sua. Per fare uno spuntino con gli amici, ha scongelato delle pizze e altri cibi da forno.
Alla fine si stavano divertendo troppo per ricordarsi delle presine e della prudenza. Alcuni invitati hanno riportato delle piccole ustioni.
Red Hot Chili Peppers – Give it Away
Aka la canzone del Ce l’hai. Sempre cantata storpiando il ritornello pur sapendo benissimo dicesse di dare via qualcosa, semplicemente non avevo mai capito cosa. Le opzioni erano due: o si trattava di un regalo doppio (di solito mi succedeva a Natale soprattutto con i libri) o poteva essere la colonna sonora perfetta per giocare ad acchiapparella. Se non c’hai mai giocato mi spiaccio per te e ti segnalo la spiegazione.