Ritorna la nostra rubrica dedicata alle etichette discografiche che ci piacciono.
Questa volta abbiamo intervistato Simon Raymonde, ex Cocteau Twins e fondatore della Bella Union.
Un po’ a sorpresa, e dopo una pausa di riflessione, ritorna “Label Profile”, rubrica riattivata anche per l´eccezionalità dell´occasione. Abbiamo infatti avuto l´onore ed il piacere di rivolgere alcune domande a Simon Raymonde, giá membro dei dei leggendari Cocteau Twins nonché fondatore di una delle più interessanti e vitali labels in circolazione, la Bella Union appunto. Giusto per darvi un idea la scuderia dell´etichetta comprende tra gli altri: John Grant, Beach House, Midlake, Fleet Foxes, Jonathan Wilson, Dirty Three, Explosions In The Sky, Wild Nothing e Flaming Lips. È abbastanza per incuriosirvi? Allora seguiteci in questa nostra interessantissima conversazione con Simon:
Versione italiana (Leggi qui la versione inglese)
L´impressione che si ha è che fin dall´inizio, nella fine degli anni novanta, il suono e l´estetica della label fossero già pienamente formate, e nonostante ancora oggi queste siano difficilmente determinabili o descrivibili a parole questo è il feeling che si ha. Quali erano i riferimenti musicali ed artistici di quel periodo e più in generale le labels dalle quali avevi preso ispirazione?
Suppongo che l´unica costante dell´intera storia dell´etichetta sia io. Ho sempre cercato di evitare che si sviluppasse quelle che la gente potrebbe descrivere come “il suono della Bella Union”, visto che invece ho sempre cercato qualcosa che fosse multidimensionale. Guanrdando a ritroso trovo che sia facile capire perché il pubblico sia dell´idea che l´etichetta sia attratta da un certo sound visto che le nostre band di maggior successo provengono dal mondo del folk-rock, mi riferisco a Fleet Foxes, Midlake, Jonathan Wilson etc. ma davvero, nulla potrebbe essere più lontano dalla realtà dei fatti! Ho cercato in maniera conscia di non mettere mai sotto contratto due bands dallo stile simile e, nonostante io sia sicuro di non esserci pienamente riuscito, credo che la label abbia una grande varietà musicale e di stili da offrire, che sono poi lo specchio dei miei personali gusti musicali. Ho cinquantadue anni ora ed avevo quattordici anni quando il punk rock arrivò ed è chiaro che aver avuto quell´età in quel periodo a Londra mi ha massicciamente influenzato sia come musicista che come persona che per la prima volta sviluppava i propri gusti musicali. La musica di quel periodo che ancora oggi conta qualcosa per me era quella di artisti che ho avuto la possibilità di vedere spesso suonare, come le Slits, i Joy Division, il Pop Group, i Wire, Lee Perry, Adrian Sherwood e l´On-U-Sound, i Kraftwerk, Scott Walker, Bowie, i Velvet Underground, i Pil di “Metal Box”, The Associates e poi piú tardi The Birthday Party e Nick Cave. Il mio primo lavoro l´ho avuto nel negozio di dischi della Beggars Banquet a Kensington, Londra, principalmente specializzato in punk rock e reggae e successivamente, dopo la sua chiusura, sono passato ad una catena di negozi di dischi piú grossa chiamata Our Price ed è stato lí che i miei gusti musicali si sono sono allargati considerevolmente anche grazie ad un importante amicizia con il manager di quel negozio che mi ha aperto la mente, anche grazie a sedute a porte chiuse a base di fumo e di jazz! Parlando di labels, sono sempre stato un fan della Factory, della Elektra, della Island (quella di una volta), della Postcard, della 4AD ovviamente, e poi ancora Trojan, On-U Sound, Rough Trade, Korova, Fast, Celluloid etc. È per questo che da quando gestisco la Bella Union ho questo atteggiamento protettivo nei confronti dell´idea stessa di “Label”, nonostante delle nostre icone musicali si potrebbero esprimere a proposito descrivendoci come dei “custodi del mercato discografico auto-elettisi a tale ruolo”. Direi che tutti questi eventi mi hanno aiutato in maniera inconscia a dare forma alla Bella Union ma di certo non è stata una visione o missione che mi sono prefisso in maniera dichiarata.
A proposito di quello che tu hai detto, abbiamo fatto un gioco in redazione cercando di riassumere le caratteristiche del suono della Bella Union. Ci è sembrato di notare che in tutti I vostri acts sia riscontrabile un alto livello di capacità compositive ed un rispetto della tradizione del songwriting. Pensi siano degli aspetti che tieni ed hai tenuto fino ad ora in considerazione quando ti sei trovato a scegliere dei nomi nuovi per il tuo roster?
Davvero non saprei! Certamente non sono mai stato conscio di questo ma può sicuramente essere che le mie primissimi influenze musicali (prima ancora dell´inizio della mia passione per il punk rock) dovute alla carriera di mio padre, che ha lavorato con artisti quali Dusty Springsfield, i Walker Brothers, Bowie e tanti altri, possano dare una risposta. Penso anche che grazie alla mia esperienza nella mia label d´origine sono stato sempre attratto da delle grandi voci e da degli arrangiamenti di un certo interesse. Ma hey, questa è veramente una cosa alla quale non penso mai!
Quanto difficile è stato per te all´inizio cambiare dal ruolo di musicista a quello di “imprenditore della musica”?
Non direi che sia stato difficile ma piuttosto che si sia trattata di un esperienza diversa. Mi ci sono voluti sedici anni per far uscire un nuovo album per cui ti rendi bene conto di quanto sia stato grande il cambiamento. Il mio approccio ora è principalmente quello da musicista ed ogni decisione che prendo viene valutata con quello ben impresso in mente. Di certo non sono un uomo d´affari ed i giochi di numeri non mi interessano per niente. Solo raramente controllo le vendite, le visualizzazioni su YouTube o gli ascolti in SoundCloud dal momento che non li considero interessanti o rilevanti. Inizialmente baso le mie decisioni sul mio istinto e sulle mie emozioni, solo in un secondo tempo naturalmente decido con quali artisti lavorare sulla base della loro personalità e della possibilità di lavorare assieme in maniera armonica. Inoltre ho sempre cercato di farmi circondare da persone che geneticamente sono più orientate verso gli affari di quanto non lo sia io. Non ha molto senso avere due persone che si occupano della stessa cosa!
Qual è finora il disco di maggior successo di Bella Union per quello che riguarda le vendite? Ed inoltre, se pensi di potercelo rivelare, quale è quello a cui, per un motivo o l´altro, ti senti piu affezionato?
I Fleet Foxes hanno ad oggi venduto più di un milione di copie. Personalmente non ho un disco di Bella Union che preferisco agli altri, per ovvie ragioni di sicurezza, ma chiaramente “The Trials of Van Occupanther” dei Midlake ha avuto un enorme importanza nella mia vita. La band mi resta ancora molto vicina, sia dal punto di vista dell´amicizia sia da quello lavorativo, e grazie a quel disco il nostro legame resterà indissolubile per tutta la vita.
Parlando dell´aspetto che riguarda la caccia ai talenti da mettere sotto contratto, che cosa cerchi di preciso quando valuti nuovi artisti? I buoni vecchi demo sono ancora un modo per attirare la tua attenzione o piuttosto pensi che per farsi notare eventi come i festivals e gli showcases siano la scommessa migliore?
Il fatto è che non mi metto proprio alla ricerca. Questo è il miglior modo per trovare qualcosa. Non volendo mettere sotto contratto altri artisti e pensando di avere già tutto è il miglior punto di vista per fare delle nuove scoperte. Partendo alla ricerca vengono prese troppe cose in considerazione del tipo “Quali sono le altre labels interessate a questa band?” oppure “Qual è la band più calda della settimana che dovrei andare assolutamente a vedere?”. Non vado mai a vedere band dietro alle quali corrono altre etichette. Non fa per me. Preferisco trovare qualcosa sulla quale non si sta costruendo troppa hype! Non ascolto più CD, solo links da Soundclound. Vado a vedere un sacco di concerti, i festival si, quelli possono essere una fonte. Conduco un mio programma radiofonico e quello è il bel modo per ascoltare musica nuova ogni settimana. Ascolto probabilmente duecento nuove tracce alla settimana per arrivare a sceglierne trenta da inserire in scaletta e questo ha un enorme influenza, magari non per mettere sotto contratto una band ma per avere il polso della situazione. Per fare un esempio, se mi piacciono due e tre bands di Liverpool ci vado per vedere dei concerti e magari lì scopro anche qualche gemma nascosta.
L´ultima uscita della tua label è l´album di Philip Selway (batterista dei Radiohead). Ci puoi raccontare come lo hai conosciuto e come avete cominciato a collaborare?
Conosco i managers dei Radiohead da lungo tempo. Sia i Cocteau Twins che Radiohead erano con la Capitol negli USA e penso ci fosse anche una ammirazione reciproca, inoltre sono stato amico di Ed O´Brien per molti anni ed ho potuto conoscere Philip attraverso queste circostanze. Il suo manager mi contattò per chiedermi se mi fosse piaciuto pubblicare il suo primo album e naturalmente fui subito entusiasta di poter lavorare con un musicista cosí eccezionale. Alcuni musicisti hanno la possibilità di uscire dalla loro zona di comfort e realizzare la musica che hanno sempre voluto realizzare solo in una fase più avanzata della loro carriera. Il secondo album di Philip mostra chiaramente perché averlo sotto contratto è stata una gran cosa per la label.
Dopo i tuoi album solisti ed il progetto Snowbird, ci saranno altra tua musica in uscita su Bella Union o una qualsiasi altra label?
Sì, sto lavorando ad alcune cose al momento. Sto lavorando a della musica con l´aiuto del batterista di Dif Juz Richard Thomas e più avanti con alcuni cantanti. La metà dell´album è già in costruzione. È una cosa eccitante.
Come ascoltatore, qual è la musica che ti eccita di più al momento?
La colonna sonora di Utopia, un programma televisivo di Channel 4, Dimitri Tiomkin, Nils Frahm, niente in particolare e tutto.
Ci puoi dire qualcosa riguardo a cosa bolle in pentola per il 2015? Avete nuovi artisti che si aggiungeranno alla vostra scuderia?
BC Camplight con un album veramente eccezionale. È un ex membro di The War On Drugs e di Sharon Van Etten ed ha prodotto qualcosa di veramente speciale, “How To Die In The North”. Inoltre i Zun Zun Egui: Mauritius, Japan and Bristol. Da qui vengono alcuni membri di questa incredibile band. Indefinibile. Suonano come se i Led Zeppelin avessero iniziato a fare musica oggi. “Shackles Gift” é il loro album in uscita a Gennaio. In arrivo inoltre Billie Roxanne, Peter Broderick e Bernard+Edith.
Ed un sacco di altre cose fantastiche di cui ancora non posso raccontarvi niente, no!
Versione inglese
The impression we have is that from day one, in the late 90s, the sound and the esthetic of the label were already fully formed (althought to this day they are still hard to pinpoint or describe in words, still the feeling is here). Which were your musical and artistic references, if there were any, or more in general the labels that inspired you at that time?
I suppose that the one constant throughout the label history is me. I have always tried to avoid developing what people describe as a “Bella Union” sound, as I’ve always wanted something multi dimensional. I suppose in hindsight it is easy to understand why people feel we are attracted to a certain limited sound coming from the label when our most successful bands have been in that folk-rock world i.e. Fleet Foxes, Midlake, Jonathan Wilson etc., but really nothing could be further from the truth! I’ve tried to be conscious not to sign at two bands in a similar style and, although I´am sure I have not been wholly successful in this, I believe that the label does have a lot of variety and different styles of music on display through the catalogue that really do mirror my own musical tastes. My age does give the game away somewhat. I´am fiftytwo now and was fourteen when punk rock came to town and it is clear that being of that age at that time in London was a massive influence on me as a musician and more importantly as a young man getting into music properly for the first time. The music from that period that still resonates with me today are artists that I spent every night watching, like the Slits, Joy Division, Pop Group, Wire, Lee Perry, Adrian Sherwood and On-U Sound, Kraftwerk, Scott Walker, Bowie, the Velvet Underground, “Metal Box” era Pil, the Associates, and later on The Birthday Party and Nick Cave. My first ever job was working in Beggars Banquet record shop in Kensington in London and it was primarily a punk rock and reggae store and when it closed down I moved to a bigger chain of record shops called Our Price and it was there that my taste widened considerably due to an important relationship and friendship with the manager who expanded my mind, with behind closed door smoking sessions and jazz!
I was so into labels like Factory, Elektra, Island (as it once was), Postcard, 4AD obviously, Trojan, On-U Sound, Rough Trade, Korova, Fast, Celluloid etc. That´s why since running Bella Union I´am very protective of the idea of “Labels”, despite what some of our musical icons might say about us being “self-elected gatekeepers”. I would say these key events have all subconsciously helped me shaping Bella Union but it hasn’t been a particular spoken-about vision or mission!
As a sort of game between the contributors, we tried to sum up in a nutshell the “sound of Bella Union”. We seem to notice that in all of your acts the high standard of the songwriting, the above-the-average compositional skills, are the constant of your acts. Do you think that´s an aspect that you consciously keep, and always kept, in consideration when you go to chose the Bella Union new acts?
I really don’t know! I’m certainly not conscious of it but it may well be that my earlier influences (even earlier than the ones before punk rock) with my father’s career working with artists like Dusty Springfield, the Walker Brothers, Bowie etc. give an answer to where that comes from. I think also from my own band I´am drawn to great voices and arrangements that are interesting. But hey, I just really don’t ever think about it!
How difficult was for you in the beginning to switch from the “music-making side of things” to the “business side of things”?
I wouldn’t say that it was difficult but it was certainly different. It took me sixteen years to make another record so I guess you could say that it was very different! The way I approach it now is certainly that I am still first and foremost a musician and every decision is made with THAT uppermost in my mind. I´am certainly no businessman and the numbers game is of absolutely no interest to me at all. I rarely look at sales or YouTube views or Soundcloud plays as it just doesn’t register with me as interesting or relevant. I base all my decisions on instincts and feeling initially, and then of course decide on which artists I want to work with based on their personalities and my assessment of whether we will all be able to work together harmoniously. I have always been careful to surround myself with others in my circle who do have a more business-minded gene than me. No point having two people doing the same thing!
Which is the Bella Union most successful release so far, saleswise? And, if you feel you can reveal it, the one you are most fond of, for a reason or the other?
Fleet Foxes has sold over a million here now. I don’t have a favourite BU release for obvious health and safety reasons but clearly “The Trials of Van Occupanther” by Midlake was a hugely important record in my life. The band remain close friends and colleagues and we are bonded for life through these records.
Talking about the A&R side of your work, what do you look for in an artist or an act when it comes to finding new talents for your label? Are the good old demos still a way to get your attention? Or events like festivals and showcases are the best bet for newcomers?
I´am not really looking. This is the best way to find something. To NOT want to sign anything to think you have everything you need is the best mindset for discovery. If you go looking maybe you take too many other things into consideration like “which other labels are going after this band?”, “who is the buzz band this week I better go see them?”. I never go see bands that other labels are chasing. That’s just not for me. I prefer to find something with no buzz with no other supporter!
I don’t listen to CDs anymore no, just Soundcloud links. I go to a lot of shows, festivals yes, that can be a source. I do my own new music radio show and that’s a great place to hear new stuff every week. I probably listen to 200 new tracks a week to get the 30 for my show and that’s a huge influence, maybe not for me to sign a band but to get a feeling for things. I might like two or three bands from Liverpool so I’ll go to some shows there and then maybe I’ll find a new secret gem there!
Your last release is the second album of Philip Selway. Can you tell to our readers how did you meet and start working together?
I knew Radiohead’s managers a long time. Cocteau Twins and Radiohead were both signed to Capitol in the US and I think we all liked each other’s bands and I have known Ed O’Brien as a friend for many years and got to know Philip a bit through these routes. His managers approached me and asked if I’d like to put Philip’s first LP out and I was delighted to work with such a wonderful musician and give him the room to grow and develop his own style. Some of us have that chance later in life to come out from our comfort zone to try and make the music we hear in our heads. Philip’s second album shows clearly why signing him was a great thing for the label.
After your solo releases and the Snowbird project, there will ever be more Simon Raymonde´s new music in the Bella Union future, or on any other label?
Yes, I am working hard on some very different stuff at the moment. I’m doing all the music and Richard Thomas from Dif Juz plays the drums and I’ll be working with a bunch of different singers on the LP. I have about half an album underway. Exciting.
As a listener which kind of music excites you at the moment?
The soundtrack to Utopia, a Channel 4 tv show, Dimitri Tiomkin, Nils Frahm, nothing and everything.
Can you already tell us something about the releases you got in the pipeline for 2015? Any new artist or act is joining your roster?
BC Camplight with a truly remarkable album. Former member of The War on Drugs and Sharon Van Etten’s band has made something very special, “How To Die In The North”. Zun Zun Egui: Mauritius, Japan and Bristol. Homes to some of the members of this amazing band. Indefinable. What Led Zeppelin may have sounded like if they’d come out today? Their LP “Shackles Gift” is out in January. Also watch out for: Billie Roxanne, Peter Broderick and Bernard+Edith too. And lots of amazing things I cannot tell you about, no!