Hyperdub cala il quarto missile celebrativo dei suoi dieci anni, Hyperdub 10.4, e chiude simbolicamente il cerchio con ciò che è stato e rilancia decisamente suoni e sensazioni verso cosa se mai sarà. Considerando i 14 brani come un nuovo manifesto d’intenti, ecco allora che i primi tre pezzi della festa sono pura celebrazione di un suono forse un filo impolverato, ma capace di raccogliere ancora il suo tremendo fascino pur dopo mille serate, mille puntine che hanno solcato quei vinili, mille coppie che sotto una consolle hanno sudato e sognato. Cooly G e Ossie+Phrh, Funkystepz sono i nomi chiamati a celebrare questo capodanno di fine decennio. Notevole il lavoro di Ossie+phrh e i suoni volutamente old school di ViceVersa. Dalla traccia successiva si capovolge tutto, Hyperdub vira in maniera decisa e netta verso un sentimento musicale di chiara matrice technoide seguendo esempi già noti, adeguandosi al desiderio più implicito che sembra salire sia dai festival di grande richiamo sia dall’underground. Nulla di male, il cambio di suono è strada già intrapresa da altri, si pensi a Scuba o ad Untold nelle uscite più recenti. Ma non si tratta di uniformità massificata, la techno prodotta da questi signori fila parecchi centimetri più in alto rispetto alla maggior parte delle cose attualmente in circolazione.
I fuochi d’artificio di Walton, il remix di Ikonika, addirittura un inaspettato Kode9 sono il preludio al jolly che si cela nella tracklist e che tutti noi stiamo aspettando.
Burial e il suo inedito -2009 non dimentichiamolo- sono il destabilizzante di tutti i concetti espressi finora, il suo 2step rimane quello, i suoni, le armonie sono quelle di Rival Dealer, mentre la presa è quella di chi tutto vede e tutto sa.
Chiuse le celebrazioni, si smontino festoni. La festa ripassa tra dieci anni e molto probabilmente l’ ospite d’onore sarà lo stesso. Sul suono non ci scommettiamo, come abbiamo visto al comitato organizzatore piace cambiare in quel modo unico che l’ha reso grande.