Tra le sorprese musicali dell´anno che si sta per concludere il sottoscritto deve assolutamente annoverare il duo statunitense dei Silk Rhodes. Il loro album di debutto uscito da qualche settimana su Stones Throw è un concentrato di Soul e Funk reso fresco ed attuale attraverso l´approccio un po’ sui generis di Mike Collins, responsabile della produzione e Sasha Desree, la voce soul del progetto. Inutile dire che l´occasione di fare una breve chiaccherata con loro DLSO non poteva proprio farsela scappare. Ecco cosa ci hanno raccontato:
Inevitabilmente, anche se sono sicuro che avete già raccontato questa storia centinaia di volte, mi piacerebbe che raccontaste ai nostri lettori come vi siete incontrati e che ruolo ha avuto per voi uno studio di registrazione costruito in un auto.
Sasha: Effettivamente l´abbiamo raccontato spesso. Ci siamo praticamente incontrati andando in tour contemporaneamente. Veniamo da due scene musicali diverse, Baltimora e New York, e ci siamo incontrati mentre eravamo in giro cercando di espandere le nostre carriere al di fuori delle nostre città d´origine. Entrambi abbiamo trovato lo stesso tipo di spontanea ispirazione nei diversi posti nei quali siamo capitati, e penso che abbia avuto anche un grosso influsso. Fare musica in auto è stata una naturale progressione. La maggior parte dei musicisti che sono in tournée fanno questi viaggi lunghi ed ardui che potrebbero far diventare pazzo chiunque. Anche un sacco di nostri amici sono sempre in tour e starsene in giro per tutto quel tempo manda fuori di testa. Fare musica mentre si è in viaggio sembra essere una buona soluzione. Ti posso solo dire che ovunque tu vada rende la guida interessante.
Pensate che questo tipo di approccio “fai-da-te” abbia influito sullo sviluppo del vostro stile e sul suono scarno del vostro album d´esordio?
Sasha: Penso che il tipo di processo creativo che adotti abbia sempre un influsso sullo stile ed il suono che vai creando. La nostra filosofia riguardo il fare musica è che dovresti sempre sentirti a tuo agio durate le registrazioni. Questa è la chiave di tutto. Si può fare musica senza avere bisogno dell´aiuto di altri se ci dai dentro e ti diverti. Il tipo di suono scarno o minimale che ci distingue é anche dovuto a quel tipo di processo. Non ci vogliono troppi fronzoli per produrre qualcosa che esprima i tuoi sentimenti. Appena cominci ad aggiungere dei “riempitivi”, la musica comincia a suonare sovra-prodotta secondo me. In una buona composizione noi amiamo anche gli spazi che restano aperti.
Pensate che l´esservi stabiliti a Baltimora, liberandovi dalla pressione del music business e delle varie scene, vi abbia influenzato in una maniera o l´altra?
Sasha: Anche Baltimora non é del tutto esente da quel tipo di pressioni. Ha una scena musicale incredibilmente attiva e professionale, è semplicemente una città diversa da New York o Los Angeles. In sé comunque è una fonte di grande ispirazione. Ti dà la sensazione che ci sia uno spazio in cui c´è ancora libertà creativa. C´è moltissima gente che lavora duro per far si che la propria visione si avveri. Vivendoci, abbiamo avuto l´impressione che gli artisti che operano a Baltimora abbiano una forte mentalità “do-it-yourself” ed una forte perseveranza. Nel mio caso è sempre stato così ma sembra che quel tipo di attitudine esista ovunque.
Come siete entrati in contatto con la Stones Throw per iniziare la vostra collaborazione?
Mike: Sono venuti a conoscenza di quello che faccio attraverso il mio progetto solista come RUN DMT. Sono poi andato nel loro ufficio ed ho fatto ascoltare a Peanut Butter Wolf quello che io e Sasha stavamo producendo assieme e se ne è innamorato. Dopo di che abbiamo iniziato ad incidere sempre più canzoni assieme.
Che tipo di rapporto avete con la storia della Stones Throw e quali sono i vostri artisti e dischi preferiti della label?
Mike: Sono stato ossessionato dai dischi dell´etichetta fin da quando ero più giovane. Per la prima volta mi ha fatto venire voglia di produrre musica per conto mio. Mio papà può ringraziare Stones Throw per le innumerevoli notti nelle quali è stato svegliato da me che suonavo a tutto volume Dilla, Madlib, PBW & Charizma, Stark Reality, Doom and Guilty Simpson.
Sasha: Io amo l´electro della vecchia scuola. Le ristampe di The Egyptian lover e Arabian Prince mi hanno fatto scoprire alcune delle cose più genuinamente funky da me mai ascoltate. Inoltre amo il fatto che Wolf creda nell´espressione più sperimentale nella musica. Artisti come Bryant K, pur non essendo commercialmente di successo, sono uno dei trionfi dell´etichetta perché continuano a spingere in là le barriere.
Ci potete raccontare qualcosa a proposito della produzione del vostro album di debutto?
È stato molto divertente registrare a casa di amici, viaggiare attraverso il paese e fare le ore piccole. Abbiamo registrato cosi tante parti vocali che la gente probabilmente non ci crederebbe a quante tracce abbiamo usato. Abbiamo sperimentato tanto e siamo soddisfatti di ciò che è venuto fuori. Inoltre abbiamo associato il tutto a del buon cibo.
La “drug culture” è evidentemente una vostra fonte di ispirazione. Dal nome Silk Rhodes all´artwork fino a titoli come “Personal Use”. Pensate che questo aggiunga un’altra dimensione, più profonda, ed una certa ruvidezza al al tipo di suono di estrazione Soul e RnB che vi contraddistingue?
Sasha: La “drug culture” è molto variegata. Dovresti vedere i films di hippie exploitation degli anni 60 e 70 se vuoi addentrarti in alcune delle cose che amiamo di quel genere di cultura. Film come “Psych Out” in cui Jack Nicholson recita il ruolo del leader di una jam band di acid rock che convince una ragazza sorda che viene dalla campagna a seguirlo nell´underground della psichedelica. Il film è stato prodotto da Dick Clark ed era inteso come come un documento di denuncia mostrando come le droghe rovinano la vita delle persone, ma noi lo amiamo. Per quel che riguarda il Soul e l´RnB, quella roba è sempre stata suonata da gente fatta. L´amore è psichedelia. Non puoi andare più in profondità di quello.
Promuoverete il vostro album con delle esibizioni live?
Sasha: Lo faremo. L´anno prossimo abbiamo alcuni tour in programma. Siamo già molto eccitati.
Dal momento che il 2014 si sta per concludere mi piacerebbe chiedervi quali sono i dischi o gli artisti che più vi sono piaciuti nel corso dell´anno.
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Mike: Savage Young Taterbug, Matthew Starke, Knx, Mac Demarco, Pure X, Ariel Pink, Dirty Beaches and the Mild High Club. Ce ne sono cosí tanti. That Matthewdavid track, “In My World” is the jam.
Sasha: Terekke, JanWoo, Dj Big Black Poodle e sicuramente Tazmart.
Inevitably, even if I’m sure you already told the same story hundred times, I would like to tell to our readers how you two met and what role plays a recording studio built in a car for the both of you?
SashaFor sure, we have. We basically met while traveling on tour together. Both of us were coming from two pretty intimate music scenes – Baltimore and New York, and met each other on the road expanding outwards from those places. Both of us saw the same kind of spontaneous inspirations in the different places we ended up in, and I think that has a lot to do with our sounds. Then it was a natural progression to start making music in the car. Most people on tour have these long and arduous drives between cities that can drive people insane. Also a lot of our friends tour all the time and being on the road for such a long time can be maddening. Making music while in motion seemed to turn that problem around on itself. All I can say is that it makes driving anywhere VERY interesting.
Do you think that this kind of DIY approach informed the way your style developed to the present day, and to the stripped down sound of your debut album.
Sasha: I think the process you have always informs the style and sound you come up with. Our whole philosophy with making music is that you should really enjoy yourself when you record. That’s really the key. People can make any kind of music without much help from other people if they just go for it and have fun. The stripped down or minimal sound that we have is related to that process as well. It dosen’t take a lot of different bells and whistles to make something that emotes how your feeling. As soon as you start adding in things to “fill” something out, it starts to sound over-done in my opinion. We also just love the space left open in a good composition.
Do you think that being based in Baltimore, free from the pressure of the music business and the “scenes” influencend you in a way or the other?
Sasha: Baltimore isn’t without any of those pressures. It has an incredibly active and serious “scene” it’s just within a very different city than NYC or LA. The city itself has been very inspirational, though. It does have a sense of space that there is a freedom in. Theres also a lot of people who really work hard to carve their visions out. Living there, it has seemed like Baltimore has a very strong DIY mentality and perseverance within its artists. This is MORE than true in my experience, but that kind of thing exists everywhere.
How did you get in touch with Stones Throw and started your collaboration?
Mike: They met me through some of my solo music as RUN DMT. I came into the office and showed PBW what me and Sasha were making together and he loved it. Then we just started recording more and more songs.
How do you connect to the Stones Throw legacy and which are your label´s favourite releases or artists?
Mike: I’ve been obsessed with the label’s output since I was younger. It was the first music that made me start thinking I could make music on my own. My dad can thank Stones Throw for countless nights of waking up to me blasting Dilla, Madlib, PBW/Charizma, Stark Reality, Doom and Guilty Simpson.
Sasha: I love old school electro, The Egyptian lover and Arabian Prince re-releases exposed me to some of the realest funk I’ve ever heard. I also love how much wolf believes in experimental expression. Artists like Bryant K who may not be commercially successful are triumphs for the label because they continue to push the boundaries.
Can you tell us something about the “making of” your debut album?
Sasha: Lot’s of fun recording at friends houses, driving across the country and staying up late. We recording so many layers of vocals that people would probably not believe the number of tracks. We just experimented a lot and liked what we came up with. Also, we paired it with with really nice food.
Drug culture is clearly inspiring you, from the name Silk Rhodes to the artwork and titles like “Personal Use”. Do you think that this is adding another, deeper dimension and a bit of an edge to the kind of Soul/RnB inspired sound that you produce?
Sasha: Drug culture is many different things. You should check out the hippie exploitation films of the 60’s and 70’s if you wanna delve into some of the things we love about it. Films like “Psych Out”, in which Jack Nicholson plays the tripped out leader of an acid rock jam band and coaxes a deaf girl from the country into the psychedelic underground. That one is produced by Dick Clark and was intended to show how drugs can ruin people’s lives – but we love it. As far as Soul and RnB, that stuff has always been made by far out people. Love is a psychedelic thing. That’s about as deep as you can get.
Will you promote your album with live shows?
Sasha:We will. This coming year we’re setting up some tours we’re very excited about.
Since the 2014 is going to end, I would like to know which are the records or artists that excited you and you enjoyed during this year.
Mike: Savage Young Taterbug, Matthew Starke, Knx, Mac Demarco, Pure X, Ariel Pink, Dirty Beaches and the Mild High Club. There are so many more too. That Matthewdavid track, “In My World” is the jam.
Sasha: Terekke, JanWoo, Dj Big Black Poodle and definitely Tazmart.
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