Alle porte del Circolo degli Artisti di un freddo giovedì di dicembre c’è la ressa, si fa fatica a ritirare gli accrediti. Lo scorso giovedì il locale romano era stracolmo per la data in casa dei Thegiornalisti, che dopo l’uscita del loro Fuoricampo di pochi mesi fa, si sono piazzati tra i primi posti di buona parte delle classifiche dei migliori album italiani del 2014 di fine anno. Un percorso di gavetta per i quattro, che con questo ultimo lavoro sembrano trovare la loro chiave più congeniale, tra bagnasciuga, cantautorato, sudori e sonorità anni 80. Ad aprirli un ancora poco conosciuto (se non per la canzone di chiusura del film “Smetto quando voglio”) Scarda, che nel giro romano si è però fatto timidamente strada con la sua chitarra e una ironia a braccetto col folk. I thegiornalisti si introducono da soli mandando avanti il grande capoccia Venditti e mentre “non c’è sesso senza amore” , i miei ricordi vagano verso i pomeriggi dell’87 in auto con mia madre, che la canta a squarciagola su una 127 nera. Si parte, tutta la scaletta è monopolizzata dal disco nuovo, i fedelissimi nelle seconde vie mandano avanti gente che si scaraventa sullo stage, e le prime file sono incontenibili. Promiscuità chiude il tutto, e Tommaso viene trasportato dal palco fino al bancone del bar, dove chiude il live nell’isteria generale. Li abbiamo messi nei migliori dischi dell’anno, anche live i ragazzi ci sono piaciuti. Sono affiatati e si vede, che il 2015 continui così.