C’è stato un tempo, sul finire degli anni Settanta, in cui la Gran Bretagna è stata sferzata da un vento di poesia fatta musica. Era la stagione della dub poetry di Linton Kwesi Johnson, giamaicano di stanza a Brixton, con una laurea in sociologia sulla parete, eccelso nel fondere potenti versi di contenuto politico-sociale e levare caraibico.
Oggi, qualche decennio più tardi, un nuovo astro della poesia musicata si sta affacciando sull’orizzonte britannico e porta un nome che è già una presa di coscienza dei propri obiettivi: George The Poet. Nato da genitori ugandesi nel Saint Raphael’s Estate, malfamato complesso residenziale a nord-ovest di Londra in cui è cresciuto anche il calciatore del Liverpool Raheem Sterling, George Mpanga – questo il suo vero nome – si è formato sulla lezione del rap e del grime. Eminem, Nas (di cui ha anche aperto una serie di date), Skepta, Wiley. Dopo gli esordi come toaster e MC, arriva la scelta di centellinare o addirittura eliminare i beat e veicolare le parole in modo più diretto e sciolto, così da renderne i messaggi politici e sociali più centrali e intellegibili. “My City”, poesia sulla città di Londra e sulla speculazione edilizia che vi abita, ne è un ottimo esempio, esaltato dall’ottima produzione affidata al duo gallese Bodhi.
Mpanga descrive con attenzione e senza censure la realtà in cui vive e prova ad ergersi a mo’ di guida sotto forma di intrattenitore, rivolgendosi ad un’ampia cerchia di interlocutori. La recente apparizione al Later… with Jools Holland lo dimostra.
Dopo la laurea al King’s College di Cambridge, George The Poet ha recentemente pubblicato un EP sul tema della genitorialità precoce intitolato “The Chicken And The Egg”, sta lavorando alla realizzazione di un film e rilascerà prossimamente il suo esordio su Island Records. Soprattutto, è al quinto posto nella classifica di BBC Sound Of 2015. In un momento in cui lo spoken word sta riscuotendo nuovi successi e attenzioni – oggi peraltro esce “At Least For Now”, l’ottimo esordio di Benjamin Clementine – anche noi ci sentiamo di puntare sul novello Malcolm X londinese e lo aggiungiamo alla lista di newbie da tenere d’occhio per questo 2015.