Questo viaggio verso la luna conta più di 50.000 fotogrammi. Sfiorando i limiti dell’immaginario fantastico, i Grimoon arrivano sulla galassia con l’attitudine psichedelica di chi sta cercando nuovi spazi da esplorare. Tra i Flaming Lips e i Pink Floyd, l’analogico e l’orchestrale, gustatevi quest’ambizioso lavoro a metà tra il cinema e la musica.
“Vers la Lune” è un concept album che racconta un incredibile viaggio verso la Luna. Ogni brano è accompagnato da un cortometraggio per formare, con 12 brani, un lungometraggio suddiviso quindi in 12 capitoli. Ovviamente ogni canzone ha una sua storia musicale e visiva.
Flying away from you
E’ il primo brano del disco/film. Racconta di una partenza, un allontanamento. Il testo è volutamente ambiguo: “you” si può intendere come una persona oppure come il pianeta Terra. E’ una canzone scura, cantata da noi e dal cantante dei Black Heart Procession, Pall Jenkins. Il cortometraggio racconta del salvataggio dei protagonisti del film che vengono miracolosamente liberati dal loro carcere grazie ad un gattino giocattolo. Tornati in libertà scoprono un’astronave che decidono di raggiungere. Questo video è realizzato interamente in animazione stopmotion.
I love you
Questo brano è una dichiarazione d’amore nei confronti della Terra. Racconta quanto sofferente sia andarsene; racconta il senso di una vita fatta di partenze. Il testo propone di liberarsi dai ricordi e dalle sofferenze per esplorare nuovi confini. E’ il brano “pop” del disco, con tanto di arpeggio di tastiera “alla Grandaddy”. Il video è suddiviso in due parti: nella prima metà i protagonisti aggiustano l’astronave rotta e nella seconda si lanciano nello spazio. Per realizzarlo abbiamo usato animazione 3d digitale e stopmotion.
Iron Space Bird
E’ il brano “drogato” del disco. Parte con un giretto di voce accattivante poi esplode per ritornare tranquillo alla fine. La scrittura di questa canzone è stata molto lunga perché non riuscivamo ad unire le diverse parti del brano. L’unico testo è una voce sbarazzina che dice “iron space bird”. Va anche detto che l’urlo dell’uccello spaziale è cantato da Solenn. Il corto racconta di un impatto spaziale tra l’astronave dei protagonisti ed un immenso uccello di latta.
A la dérive
E’ stato un dei brani più difficili da mixare del disco. E’ stato scomposto innumerevoli volte prima di trovare l’assemblaggio giusto. Non saprei dire quante tastiere abbiamo suonato in questo brano: una quantità infinita! Il testo racconta della deriva nello spazio di questa fantastica astronave. Il ritornello canta “alla deriva, nello spazio infinito di una vita, alla deriva nello spazio sconosciuto della vita”. Il video è stato uno degli ultimi girati. Lo abbiamo realizzato in carta animata. Eravamo agli sgoccioli: dovevamo chiudere il lavoro ma ci mancava questo video. Ci è venuta un’idea al volo e lo abbiamo girato in 3, 4 giorni… mentre gli altri sono stati realizzati in settimane!! E’ stato un video lampo ma siamo comunque contenti del risultato.
Star dust
Questa canzone, nata dalle ceneri di un’altra canzone è stata scritta molto spontaneamente e velocemente in sala prove, qualche giorno prima di iniziare le registrazioni. Il testo paragona la nostra vita a quella delle stelle in cielo. E’ stato ispirato alle considerazioni dell’astrologa Margherita Hack sul fatto che “siamo tutti polvere di stelle”. E’ stato il primo che abbiamo girato e racconta la fine che fanno le stelle cadenti. Il plastico (è interamente girato in stopmotion) era immenso e abbiamo dovuto montarlo e smontarlo mille volte per girare tutte le scene!
The stars
Questa canzone è nata per accompagnare la frase “look what you’ve done to the stars…” che ci era venuta in mente pensando a questo viaggio nello spazio… E’ una canzone molto posata. Nel video i protagonisti riparano i propri errori e tornano nello spazio per proseguire la loro avventura.
Life forms
Questo brano è stato registrato assieme a Paolo Brusò dei Margareth. La base era stata creata da noi una sera in sala prove. Poi ci siamo messi in studio con lui e con i suoi synth e gli abbiamo lasciato carta bianca mentre Solenn scriveva il brevissimo testo. In questa canzone, ci si interroga sull’esistenza di altre forme di vita. Una voce molto cupa risponde poi con un “who knows…”. Questa voce sarebbe quella di un ipotetico dio. Il video è stato creato grazie all’aiuto di due amiche francesi che ne hanno realizzato i disegni e le animazioni in pittura animata. Sono state nostre ospiti in studio per una settimana l’estate scorsa: una bellissima esperienza.
Vers la Lune
E’ il brano rock del disco. Anche questo è stato rimaneggiato diverse volte prima di prendere questa forma definitiva. Il mix è stato lungo e travagliato. Il testo è un riassunto dell’avventura fino a questo punto. Il video è forse quello più astratto: abbiamo messo bocche e occhi alla Terra e alla Luna…è stato realizzato in motion graphics, in pixilation e in stopmotion. Praticamente alcune animazioni sono fatte a computer, altre in stopmotion con persone vere, e le ultime in stopmotion con dei pupazzi.
The ocean
E’ un inno al mare. Inizia con la chitarra 12 corde di Alberto, in perfetto stile Grimoon “come una volta”. La seconda parte della canzone è un’immersione nel mare, con tanto di pesci canterini. Ci siamo divertiti un mondo a registrare i cori!!! Il video è stato realizzato con i disegni di una nostra cara amica francese, Camille Meslay. Li abbiamo animati a computer… un lavoro lungo ma davvero divertente!
Blues dell’astronauta
Questo brano strumentale è nato da un loop di chitarra che è rimasto molto tempo nella loop station di Alberto prima di essere riscoperta. Quasi per caso. E’ un brano strumentale che abbiamo voluto chiamare “blues dell’astronauta” perché ci siamo immaginati come potessero sentirsi degli astronauti nello spazio. Il video è stato realizzato in disegno animato a computer da una nostra amica e collaboratrice, Elisa Bonandin.
Solitaire
Un brano cupo, solitario che racconta di un pianeta dove le persone si ritirano quando è ora di morire. Si allontanano e vanno a morire da sole. Lo abbiamo scritto un bel po’ di tempo fa. Poco dopo averlo scritto abbiamo scoperto il film “La ballata di Narayama” che racconta più o meno una storia simile, anche se sviluppata in modo molto diverso. Questa canzone è un crescendo, che raggiunge la catarsi. Il video è stato realizzato in pongo animato e vede come protagonista una sorta di dio in metamorfosi.
Goodbye
Ultima canzone del disco, “Goodbye” è un saluto dalla Luna. E’ stato scritto partendo dal giro di synth, che ha dato vita all’arrangiamento. Questo brano è stato praticamente scritto in studio, registrandolo. Molto tranquillo, accompagna i protagonisti nel loro arrivo a destinazione. Ma ovviamente non è finita qui! Non si può svelare tutto…