9 brani, due intervalli. Il tuo weekend è salvo.
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Il 3 marzo uscirà “Shadow Of The Sun”, nuovo album dei Moon Duo. Dopo la ghiotta anticipazione di “Animal” – singolo per cui recentemente è stato girato anche un video – i californiani hanno diffuso un nuovo brano intitolato “Slow Down Low”. 5 minuti di rock’n’roll cosmico sulle cui tastiere ondeggiare e nelle cui trame ripetitive perdersi. Il marchio Sacred Bones è ancora una volta garanzia di qualità.
─Livio Ghilardi
Freschi vincitori del Mercury Prize della passata stagione, gli Young Fathers sono pronti a tornare con un nuovo album, White Man Are Black Too, in uscita il prossimo 7 aprile via Big Dada. Per assecondare l’attesa il giovane gruppo art rap scozzese ci regala il primo singolo estratto dal nuovo disco, Rain Or Shine, dall’andamento catchy e contagioso, merito anche di quell’incedere, energetico ed ottimista, che ti si spiaccica in testa dall’inizio e che sicuramente farà la gioia dei fan durante i loro prossimi spettacoli.
─Fabrizio Melchionna
Annunciati martedì scorso tra i primi 8 nomi del romano Spring Attitude Festival, i Portico spianano la strada al loro album “Living Fields” – in uscita il 6 aprile per Ninja Tune – mettendo in circolazione una gustosissima anticipazione: “101”.
Il pezzo si porrà in seconda posizione nella tracklist del disco e vede alla voce Joe Newman degli Alt-J, amico d’infanzia di Jack Wyllie. Non è l’unico brano a cui ha preso parte Newman, né sarà lui l’unico ospite dell’album: in “Living Fields” compariranno anche Jamie Woon e Jono McLeary. Gli stessi Portico, tuttavia, ci tengono a sottolineare come non si tratti di mere ospitate, ma piuttosto di solidi rapporti d’amicizia inevitabilmente confluiti nel disco.
─Livio Ghilardi
Cosa succede quando Usher fagocita The Weeknd che fagocita Justin Bieber? Esce fuori una specie di super sayan della musica R’nB che si fa chiamare Shy Girls.
Era il lontano ottobre del 2013 quando comparve su queste pagine con il suo primo EP Timeshare. Lo ritroviamo dopo più di un anno con il suo nuovo Mixtape 4WZ, scaricabile gratuitamente dalla sua pagina ufficiale.
Dentro ci trovi i featuring di Antwon, Jungle Pussy e Rome Fortune e 13 melodie che più catchy non si può.
─Simone Mazzilli
PAUSA GIF RIHANNA
Momento slow jam, momento Obey City. Direttamente dal ragazzo di NYC di casa LuckyMe arriva una vera e propria mina col feat di Anthony Flammia che il ragazzo presenta così:
“I think there’s been a real void in recent years, especially on the radio where uptempo music tends to get the most play. The ‘Waterbed’ instrumental began as my tribute to everything I love about them, and Anthony really understood the vibe and took it to another level with his performance.”
─Gianluigi Peccerillo
Ascoltare Julio Bashmore è come far entrare il sole dalle finestre. Il produttore inglese regala delle summer vibes incredibili, senza mai adagiarsi su un suono univoco e ripetitivo, ma introducendo sempre qualche elemento nuovo nelle produzioni. L’ultima uscita della sua Broadwalk Records è proprio la traccia che anticipa il nuovo album, previsto per questo febbraio: si intitola Kong e vede il featuring di Bixby, produttore funk poli strumentale di Londra che in questo caso presta voce e parole a Julio.
Oh friend, we don’t need to see the end. Finirà per forza bene con quest’album.
─Irene Papa
Si torna a parlare della label Gang Of Ducks grazie all’uscita di “Spirits”, EP di debutto del torinese Sabla. Il package comprende quattro produzioni originali ad opera del produttore e due remixes firmati rispettivamente dal team di produzione della stessa Gang e dallo statunitense Ital. Rave music dell’era post-Apocalisse, ritualistica e tribale quella proposta da Sabla nelle tracce “Di Lei”, “Spirits”, “J-III” e “Control Room” nelle quali le tipiche fondamenta techno vengono sovvertite da un uso sapiente di echi, delay e noise. Il pulsare metronomico del quattro quarti sempre impicitamente presente sotto strati e strati di poliritmia straniante. Il remix di G.O.D. se possibile accentua la natura sperimentale ed inquietante della title track mentre ad Ital spetta il compito di confezionare il remix che più si presta a soddisfare la solida fame di groove dei dancefloors. Un esordio memorabile. Ed aspettiamo con ansia la prossima uscita della Gang.
─Tony D Onghia
Non si riesce a fare a meno di questa nuova traccia di Indian Wells, anzi, ti viene proprio voglia di metterla lì, in loop, e di lasciarti andare. Che ci importa del mondo? Niente, ché tanto ogni mondo non è altro che la percezione degli spazi e delle cose e delle persone che riusciamo ad avere, a sentire. E in questa Mountains ci senti l’andare perpetuo delle cose, il tuo volerti ostinare a registrarne la durata per illuderti di poterle controllare. Quanto dura questo viaggio? 4:46 minuti? Sbagliato, Dura tutto il tempo che deve durare.
─Gianluigi Peccerillo
ALTRA PAUSA COI GIOCATORI DEL LIVERPOOL PRIMA DELLA FINE DEL LISTONE
Spesso capita di non disporre di abbastanza lessico per definire la musica. Nelle conversazioni, parlando di un disco o di una canzone, può emergere un certo tono, brillare gli occhi, incresparsi la voce. Si possono inserire pause, tentennamenti, refusi e leggère balbuzie, tutti piccoli lapsus che tradiscono la sicurezza disarmante, almeno apparentemente, di chi di musica deve scrivere. Perché è così: in un testo scritto tutto questo non esiste. C’è una frase che veleggia sciolta dalla maiuscola iniziale, indugia su subordinate, si inerpica slalomando qualche virgola e approda, compiuta, al punto fermo. Questo è il nostro limite mentre battiamo – con velocità moderata, attenti a non fare typo – le dita sulla tastiera. Gli sbagli, se ci sono, sono corretti e controllati.
Ecco. Tutto ciò per raccontarvi (ma come farlo in modo davvero autentico?) ciò che si prova ad ascoltare Carousel, il nuovo brano di East India Youth, giovane musicista inglese che potremmo definire, con tutte le parentesi e le virgolette del caso, il Patrick Wolf ambient. Il brano è di una bellezza così fulgida che ci troviamo in deficit. Per tentare di descriverlo ed evitare un fastidiosissimo cul de sac, ci affideremo ad un espediente adottato dagli scrittori surrealisti francesi: la scrittura automatica.
Il brano suona pressapoco così: la processione lenta della comunione la domenica quando eri bambino/la luce che filtra dalle vetrate colorate della chiesa/il richiamo della vita fuori/un tentativo di ascesi mistica/chiudere gli occhi/finalmente sentire/potersi innamorare di nuovo, ma in modo più completo e cosciente/toccarsi gli arti/sciogliersi ed essere tuttavia interi.
─Valentina Ziliani