Dal blog di Francesca Zoni non trapela molto di personale. Non so quanti anni abbia né dove lavori, so solo che viene da Bologna e che si porta dietro la passione per il disegno da molti anni, come una bambina che cura il suo diario segreto e ne mostra con parsimonia un piccolo pezzo ogni giorno. Francesca illustra col suo tratto nero sul foglio bianco ed è una bravissima ritrattista capace di leggere tutte le pieghe del volto umano. Io scommetto su di lei, fallo anche tu.
La più importante fiera d’illustrazione che abbiamo in Italia.
Dal mio punto di vista penso che la fiera del libro per ragazzi di Bologna, il Bologna Children’s Book Fair, sia un appuntamento decisamente importante per chi lavora, o vuole lavorare, nel settore dell’illustrazione. È l’occasione perfetta per potersi confrontare con autori ed editori internazionali, e soprattutto per poter presentare il proprio lavoro in un ambiente sicuramente sensibile alle novità, come dimostra il concorso che viene indetto ogni anno per i giovani autori.
Sei di quelle che nei musei si siedono a terra e schizzano a matita l’opera che hanno di fronte?
Decisamente sì! Mi piace molto disegnare nei musei, soprattutto se c’è qualche scultura o volto che mi colpiscono particolarmente e che non voglio dimenticare. Con grande fastidio di tutti gli altri fruitori, mi piazzo davanti all’ opera che mi interessa e cerco di riprodurla velocemente a penna. Ho una passione soprattutto per gli animali e la natura in generale quindi spesso sono attratta dai musei di tipo scientifico, dove posso disegnare le più svariate specie naturali (e divertirmi un sacco).
Cos’hanno i nonni degli altri che non hanno i tuoi?
Che sono più numerosi! Io ho solo una nonna, e invidio moltissimo chi ne ha di più! Ma a parte questo, mi piacciono molto le persone anziane, soprattutto da ritrarre. Quando mi voglio rilassare e voglio disegnare senza pensarci su scelgo sempre dei “nonni” come soggetto. Saran le rughe, non lo so!
Hai trascorso un periodo a Bruxelles. Coincidenza o scelta mirata (visto che Bruxelles è una delle capitali europee del fumetto)?
Diciamo metà e metà. Quando stavo per consegnare il modulo per partecipare al progetto Erasmus, la meta che avevo scelto per prima era Angouleme, non a caso altra capitale del fumetto europeo. Però, un secondo prima di consegnare la domanda, mi sono detta “Perché non Bruxelles?”, e ho cambiato al volo la mia destinazione. Scelta azzeccatissima. Bruxelles è una città molto vivace, meravigliosamente multiculturale e soprattutto molto attiva per tutto ciò che riguarda la grafica d’arte, fumetto e illustrazione comprese.
Ti piacciono i colori del tuo viso?
Non tanto! Soprattutto il colore della mia pelle che, essendo di carnagione olivastra, d’inverno tende un po’ troppo al verdino. Non è un caso se, per un periodo, disegnavo tutti i personaggi con la pelle verde fluo!
Ci mandi una fotografia della scrivania su cui stai lavorando in questo momento?
Sei tra i 12 illustratori da tenere d’occhio nel 2015 secondo Frizzi Frizzi. Cosa fa di te una matita diversa dalle altre?
Senza falsa modestia, me lo sono chiesta anch’io. Penso che, forse, il fatto di non riuscirmi a riconoscere completamente in nessuno stile o autore in particolare, cosa che in passato mi è molto pesata, possa invece avermi aiutato a cercare uno spazio che fosse solo mio, nel mondo del fumetto. Nella mia formazione ho dipinto, scolpito, inciso e sperimentato le tecniche più varie e questo mi piace pensare che si noti. Basta dare un’occhiata al mio blog per trovare disegni molto diversi fra loro, frutto di una lunga, e continua, ricerca. Ma che io sia davvero una “matita diversa dalle altre” penso che lo si vedrà solo in futuro!
Sei molto più vicina al fumetto che all’illustrazione. A casa tua troviamo i libri di quali maestri?
Per quanto riguarda il fumetto, sicuramente in prima fila ci sono Toppi e Crepax, autori che ho conosciuto e amato molto presto. Oltre a questi, gli altri grandi autori a cui guardo molto spesso sono diversi: da Manuele Fior a Gipi, passando per Fabio Visintin e Marino Neri, senza però dimenticare Vincent Perriot, un autore quasi sconosciuto in Italia ma dal talento, per me, straordinario.
Parlaci dell’esperienza con Futuro Anteriore al Comicon 2014.
L’esperienza al Comicon lo scorso maggio è una di quelle che ricordo più volentieri. L’invito a partecipare al progetto di Futuro Anteriore è stato totalmente inaspettato, soprattutto perché era la prima volta che venivo invitata come autrice ad un festival. Ho avuto poi al mio fianco degli altri giovani autori molto bravi, come Paolo Cattaneo, la Nùke (Claudia Razzoli) e Raffaele Sorrentino, con cui mi sono divertita parecchio a lavorare. Noi eravamo installati all’interno della mostra dedicata al fumetto e al cinema. Il nostro lavoro consisteva nello scegliere una delle tavole in mostra e crearci su una storia, ipoteticamente per un film, da realizzare durante il festival. Disegnare in pubblico non è mai stata la mia passione ed ero parecchio imbarazzata all’inizio, ma in quest’occasione ho avuto la possibilità di scoprire che non è poi così terribile, anzi, è decisamente stimolante!
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal, cosa mi disegni?