Iniziamo la settimana carichissimi. Qui il track by track e l’esclusiva streaming di “Flags”, esordio dei Crayon Made Army anticipato il mese scorso dal singolo “Pristine”, di cui abbiamo ascoltato anche il remix by Casa del Mirto.
“Flags” ha proprio la dimensione buffering del lunedì mattina. È un caffè corretto al dream pop.
Bevete, leggete, ascoltate. Buon lunedì.
Welcome back
Appena questo brano ha preso forma abbiamo capito che sarebbe stato un incipit, un’introduzione quasi strumentale. Gli archi ne hanno fatto poi un ingresso profondo, con un’atmosfera ben precisa, epica e surreale.
Pristine
Il singolo apripista del disco, è uno dei brani che dobbiamo all’esperienza Olandese. Siamo arrivati a Rotterdam con dei provini che suonavano già molto bene, ma rimetterli a nudo e ricostruirli in un ambiente totalmente differente è stato un percorso che ha dato nuove sfumature a tutto il disco.
Tin soldiers
Dopo anni di sperimentazione elettronica, finalmente abbiamo aggiunto oltre alle orchestrazioni di Paolo Mauri, il suono del violoncello di Maarten Vos (altro incontro avvenuto durante il periodo passato in Olanda). Il risultato ci ha convinto da subito: il tappeto di archi, l’elettronica e il testo di Tin Soldiers avevano creato l’ambiente sonoro che stavamo cercando.
The anthill
La velocità quotidiana, i ritmi frenetici che impattano sull’uomo in maniera devastante, nel testo di questo brano sono paragonati ad un formicaio. Il senso di questa velocità si riflette sulla ritmica della canzone che è sempre in crescendo fino alla saturazione dei suoni.
Hilum
Questa canzone è stata l’inizio del nuovo percorso musicale. La prima versione di questo pezzo, infatti, risale ad un EP del 2011 in cui le voci, la chitarra acustica e la cassa, facevano da unica struttura al pezzo. Alla nuova versione si aggiungono gli archi.
Plane & sea
E’ l’apice folk del disco, un piccolo pezzo in senso positivo. E’ una filastrocca surreale che in fondo accenna tutti gli elementi base del disco: suoni caldi e legnosi come la chitarra e le ritmiche e le sonorità elettroniche astratte.
Priceless
Questo pezzo avrebbe dovuto dare il nome all’intero disco proprio perché in qualche modo chiude in sé la tematica che accompagna tutti i pezzi: il valore assoluto del tempo che passa e di quello che succede nel frattempo. E’ vicina a “Pristine” per sonorità e scelte compositive.
Here
E’ un pezzo molto diretto nato su iPad costruendo la linea ritmica e melodica sul cantato. Altrettanto dirette le domande poste nel testo che si interroga sulla paura che si ha nel sentirsi soli a combattere certe lotte o a vivere in questo paese, in questo momento.
Breathe me in
Singolo di debutto dei Music Pushers – formazione precedente al nostro trio – è stato rivisitato, trasformato, spostato melodicamente e avvicinato in qualche modo alle atmosfere di “Flags”. La prima versione si trova ancora in rete.
My favourite human
Questo pezzo ha avuto almeno tre arrangiamenti diversi prima di essere pronto. Il piano sequenziato è stato l’elemento decisivo per l’inclusione nel disco. Anche il testo ha richiesto tempo per riuscire a raccontare con toni surreali l’amore tra persone dello stesso sesso. E’ stata accostata ad “Azimuth” e ne fa da introduzione.
Azimuth
Questo pezzo è stato creato e terminato in poco meno di un giorno davanti al Trasimeno. Parla di lontananza e della convinzione di poter creare un ponte tra due persone anche a grande distanza con la capacità che ha l’immaginazione di avvicinare a sé qualsiasi cosa. La coda del pezzo è un po’ un saluto dove ogni persona che ha lavorato al disco ha lasciato traccia di sé prima di chiuderlo.