“The blacker the berry, the sweeter the juice”.
Più è scuro il frutto, più è dolce il succo che ne sgorgherà. Il 2015 è così: più una release è inaspettata, e più spazi bianchi ci sono nella tracklist, più il risultato è sorprendente e tende al grandioso. TDE aveva annunciato dischi su dischi a inizio 2014, mantenendo la promessa solo in parte: oltre all’album ancora non concreto di Jay Rock, il grande assente nelle liste dei migliori dell’anno è stato proprio King Kendrick. Quest’anno non mancherà.
La facile e profondamente positiva “i” a riprova del suo affetto per la vulnerabile umanità abitante i projects di Compton. La perfezione compositiva e l’originale virtuosismo esecutivo della traccia senza titolo presentata al Colbert Report. La rabbia del “più grande ipocrita del 2015” nell’inno anti~white privilege “The Blacker the Berry“. Dei tre pezzi, solo l’ultimo è confermato nella scaletta del terzo LP del più talentuoso, fantasioso e preciso dei rapper della nuova generazione. Delle caratteristiche menzionate, ognuna sarà senza dubbio presente in forme nuove, superiori. Rappresenterà il mondo afromericano in luci imprevedibili, vedremo quali colori userà. Lo storytelling intenso di good kid maad city scivolerà forse fuori dal nucleo in favore di un concept differente.
Boi-1da ci sarà, Thundercat pure, è chissà che il tweet entusiasta di Flying Lotus non sia una semplice reazione ad un listening party segreto, ma la carica di chi è stato lì in studio con K Dot.
La data è il 23 marzo, il (non)titolo è [Untitled].
L’hiphop si ferma.
Aspettiamo di scoprire se presto nei nostri scaffali ci sarà un nuovo vinile targato Top Dawg.
Temo di sì.