Il mondo si divide essenzialmente in due fazioni: quelli che hanno bisogno di tante parole per esprimersi e quelli che in due righe riescono a dire tutto. Simone Massoni, base a Firenze, un passato da illustratore di libri per bambini, disegna ora sotto il marchio SketchThisOut® e guarda la vita dai suoi grandi, pragmatici occhioni neri.
Ci sono cose che non possono proprio essere disegnate?
No, ma ci sono cose che possono essere raccontate meglio con altri mezzi che non siano per forza il disegno.
Tutti I Colori Tranne il Grigio, che bella mostra. Qual era il tuo brief?
La stanza che mi è stata assegnata era la cucina, assieme alla quale mi è stato dato un passaggio del libro di Bonvesin Della Riva che riguardava i prodotti commestibili che venivano usati a Milano nel XIII° secolo. Uno di questi prodotti, che poi è diventato il centro concettuale della mia istallazione, era il lino, pianta dalle molteplici potenzialità da cui, fra le altre cose, si ricava il famoso tessuto oltre a un olio molto pregiato.
La tua copertina preferita di The New Yorker.
Dura scegliere la preferita. Sono parecchie e tutte così diverse tra loro. Diciamo che generalmente sono un appassionato di tutte quelle che crea Christoph Niehmann.
L’arte è cambiamento o perseveranza?
Nel mio caso è cambiamento anche se con questa risposta sto parlando della mia esperienza personale. Probabilmente una risposta coerente col mio modo di vedere le cose è che l’arte é perseveranza nel cambiamento.
Ci mandi una fotografia della scrivania su cui stai lavorando in questo momento?
Dalla A alla Z, qual è la tua tipa ideale?
La S è quella a cui sono più affezionato ma non direi quella ideale. In termini puramente di forma la R è una lettera che contiene tutto, durezza e sinuosità, giusto bilanciamento tra pieni e vuoti, ha una discendente malleabile che si può adattare a qualsiasi spazio ed è una delle poche lettere che mantiene grazia e maestosità sia nella sua forma maiuscola che in quella minuscola. È anche l’unica lettera ad avere una pin-up andata nello spazio!
Sei mai stanco del tuo lavoro?
Certo. Credo sia una delle regole del gioco lo stancarsi. È anche e soprattutto lo stimolo che induce a crescere.
Se tagli i capelli, perdi tutta la forza?
Spero di no anche perché sono da sempre un fan della boccia rapata a zero.
Ma ci sei andato al matrimonio di Kanye West?
Guarda purtroppo me lo sono perso. E dire che era la cosa che tenevo di più a fare quel giorno. In ordine di importanza veniva subito dopo dormire, disegnare, uscire con gli amici, ascoltare un po’ di musica, stare a fare niente, bere una birra, guardarsi le unghie, fare uno sbadiglio etc.
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal, cosa mi disegni?
Questo, e ci aggiungo una colonna sonora on top: Rock Creek Park del grande Donald Byrd and the Blackbyrds.