È molto bello quello che Michael Green, meglio conosciuto come Fort Romeau, ha dichiarato per spiegare dove ha trovato l`ispirazione giusta per la realizzazione del suo secondo album “Insides”, in uscita su Ghostly International. “It´s those strange and wonderful tracks that you find on the b-side of an old record that sparked my desire to make something new” ha elaborato Greene rivelando una visione romantica, un po’ da vecchia scuola della musica “da ballare” ed ha sottolineato la propria filosofia accostando la musica da lui prodotta ad un idea di “slow listening” che appare controcorrente e proprio per questo coraggiosa ed affascinante. Il produttore londinese sà bene come fare per permette alla propria musica di respirare, su questo non ci sono dubbi.
Ma il talento del giovane Green è anche venato da una spiccata sensibilità pop, la sua esperienza al fianco della stellina electro La Roux gli ha sicuramente insegnato un paio di cose a proposito, ed ha trovato per questo nella label Ghostly l´ideale piattaforma per il proprio sound che è una intelligente sintesi di tutti queste suggestioni. Quasi tutti i brani contenuti in questo suo nuovo disco sono sostenuti da della forza propulsiva di calde linee di basso di chiara matrice funky disco sulle quali si elevano in voli pindarici i synth (la vera specialità di Fort Romeau), evocatori di placidi paesaggi balearici in brani come “New Wave”, “Folle” e l´ambient-non-ambient di “IKB” e “Lately” o leggermente più urgenti e penetranti come in “All I Want” o nel singolo title-track “Insides”, sorretto da un groove barcollante degno del miglior Theo Parrish e vero potenziale riempipista del disco. Sempre e comunque le eleganti otto tracce che compongono l`album scorrono dense ed indisturbate nel loro svolgimento ciclico, house profonda per vocazione e non solo per definizione. Un disco che è una bella conferma del gusto e della sapienza di Fort Romeau, uno di quelli che crescono ascolto dopo ascolto e che sono, anche per questo, destinati a durare nel tempo.