Ci sono dei ragazzi che un giorno non si inventano un suono, ma ne prendono uno e lo fanno loro. Lo curano, lo modificano, lo personalizzano. Cominciano a chiamarlo il suono di domani, e la faccenda comincia a girare.
Qualche anno dopo, quel gruppo di ragazzi ha fondato una label particolare, che forse conoscerete con il nome di Soulection. Ne abbiamo parlato spesso, ne abbiamo potuto apprezzare l’evoluzione.
Ancora qualche anno e quattro esponenti di quella label, la Soulection, arrivano a Milano per una delle tappe del loro “The Sound Of Tomorrow Tour”. Un’occasione speciale, in quanto rappresenta la prima volta assoluta del “collettivo” losangelino in Italia. Con la collaborazione di Futureground, Akeem of Zamunda e Stussy Milano, DLSO ha realizzato, in occasione del meet & greet che anticipava il party al nuovo Rocket, un’intervista a The Whooligan, Sam Gellaitry, Esta e Mr. Carmack, tra passato, presente e futuro della Soulection. Siccome l’occasione era speciale, si è pensato di realizzare un video, con spezzoni dell’intervista, della serata e del pomeriggio. In modo tale che tutti (come ha ammesso anche Joe Kay vedendolo) si potessero sentire virtualmente lì.
Di seguito trovate la trascrizione completa (tranne le ultime due domande, quelle di contesto) dell’intervista. Per le emozioni, dovete solo pigiare play e guardare il video diretto da Giada Bossi fino alla fine.
Mi piace pensare alla Soulection come ad un movimento, una ideologia piuttosto che una semplice label o un collettivo di artisti. Avreste mai immaginato che la Soulection potesse diventare così rilevante, dal punto di vista anche stilistico, quanto avete cominciato?The Whooligan: Non so, credo che Soulection sia semplicemente un movimento che cerca di produrre davvero della buona musica, e farla arrivare a tante persone, condividendo vibrazioni positive, pensieri sulla musica o sulla nostra comunità. Siamo molto contenti di riuscirlo a fare, e di riuscirci con tante persone. Siamo grati per questo.
In un profilo scritto un po’ di tempo fa, definii Soulection come una start-up musicale. Cosa ne pensate di questa definizione?
Yeah, we do music, but we also do technology, creative marketing, we help managing artist to develop as well. Really, it’s just not a record label. We’re a platform bringing visibility to our artist. I think that all the technology we implementing and we try to create is not part of a “normal label”.
TW: Si, ci sta. Noi facciamo musica, ma ci occupiamo anche di tecnologia, marketing creativo, così come aiutiamo gli artisti ad evolversi. Realmente, non è soltanto una “record label”. Siamo una piattaforma che porta visibilità ai propri artisti. Credo proprio che tutta la parte tecnologica che portiamo avanti, e che cerchiamo di creare, non è parte di una “normale” label.
Qual è stato il traguardo di cui voi, intendo singolarmente, siete più orgogliosi?
Esta: Potermi esibire nei mio paese natale, le Filippine. Quello è stato un sogno che diventava realtà.
Sam: Non so, entrare a far parte del team, ed essere il benvenuto, sentirmi come… al massimo (si ride). No, davvero, sono molto orgoglioso di far parte della Soulection, di essere qui.
TW: Tutti i giorni sono semplicemente felice di far parte della Soulection, essere con quelli che ritengo fratelli, e condividere emozioni fantastiche. Ogni giorno è come un’avventura.
Mr. Carmack: Mi sento come se potessi svegliarmi tutti i giorni, guardarmi con onestà allo specchio e dire “amo quello che faccio”. Ci sono voluti quasi 20 anni. Mi vento veramente orgoglioso di svegliarmi e sentirmi bene. Quando ami quello che fai, nulla è stancante.
Un comunicato dopo la release “100k” riportava una cosa tipo “senza Soudcloud, Bandcamp, ed i social media, noi non saremmo mai potuti arrivare fin qui”. Ne discende, un idea fortemente positiva del binomio internet-musica. Ma avete mai pensato ci fosse qualche elemento negativo? Non trovate che l’enorme quantità di musica che ogni giorni viene caricata in rete possa abbassare il livello qualitativo della musica?
Mr. C: Io credo che tutto quello che riguardi la musica sia soggettivo. Puoi certamente pensare che questo influenzi la qualità della musica in positivo o in negativo, ma non puoi influenzare il fatto che sia li fuori! Puoi avere la tua idea, ma questo non cambia il fatto che c’è una grandissima quantità di musica fatta ogni giorno, che ti piaccia o meno. QUindi conviene prenderla per com’è, accogliere a braccia aperte questo nuovo livello di creatività, di creazioni, di idee e di qualsiasi altra cosa.
Credo che, per chi è nell’industria musicale, questo sia il miglior periodo di sempre.
Può la Soulection diventare una pietra miliare nella scena del beatmaking, come ha fatto la Stones Throw ad esempio? Può la Soulection diventare un genere?
TW: Si, io credo che la Soulection sia un genere, assolutamente. Penso che la musica che produciamo sia positiva, qualcosa che ti possa esprimere positività, e credo che questo sia collegato al nostro modo di essere, all’essere parte di un suono, e cercare di portare avanti il suono di domani.
Esta: Tutti i producer della Soulection rilasciano davvero ciò che vogliono, e la Soulection è una piattaforma dove puoi farlo.
Sam: È così difficile definire la Soulection, è forse più facile farlo (il suono) che definirlo.
TW: Non è un nostro obiettivo essere un genere. Tutti hanno la libertà di esplorare il proprio suono, e produrre come già fanno, solo con l’intento di fare musica.
Qual è il prossimo passo nell’evoluzione della Soulection?
Mr. C: Non saprei, Sam è “the new guy”, ha un sacco di figate già pronte. Esta ha nuove cose, io ho nuove cose ma soprattutto… Sam (si ride). No davvero, Sam è fortissimo.
Esta: Condividere ciò che abbiamo.
Mr. C: Semplicemente più musica, la base di tutto è rilasciare musica, non importa chi sia a farlo. Qualcuno dall’Italia potrebbe produrre qualcosa, e Joe (Kay, ndr) potrebbe sentirla, Julio anche. E se ci piace, la promuoviamo, perché pensiamo sia diversa e originale. Potrebbe succedere durante uno show, o su white label, oppure una release. Non c’è nessun limite a quello che la Soulection può fare, arrivati a questo punto.
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