Jack Makkia & Dam Larko hanno quasi trent’anni e da una vita si muovono all’interno del sottosuolo hip hop Italiano, prendendo treni, facendo lunghi viaggi e scoprendo l’essenza di questa disciplina che gli ha resi punto di riferimento per i veri appassionati. Si sono messi insieme un paio di anni fa, hanno raccolto i migliori producer Italiani e hanno fatto uscire qualche settimana fa un disco vero, intimo ma pur sempre con la schiena dritta rispetto a molti altri.
SILENCE
La title-track racchiude l’essenza del disco; non a caso è l’unica a non avere un doppio titolo: basta SILENCE a rappresentare queste strofe e a rappresentare noi, che non siamo certo personaggi che amano stare sempre al centro delle attenzioni, che amiamo la pubblicità ossessiva.. .non amiamo far rumore, se non per la musica. Sul beat di Kappa-O che non ti aspetti, con il ricordo di “Sound of Silence” di Simon and Garfunken nella testa, volevamo creare qualcosa di forte e ci siamo convinti che il silenzio è spesso più forte di qualsiasi parola.
CLASSIC/CASSIUS CLAY
Quando XXXFila ci ha passato questo beat, ci siamo chiesti cosa scrivere e ci siamo risposti immediatamente, in fin dei conti era già scritto.Su una produzione così squisitamente golden age classic dell’hip hop e con forte influenza preemeriana, non potevamo fare altro che tributare ai classici la canzone. Usciamo ancora pazzi per il suono classico, quello di quando abbiamo iniziato, quando esistevano ancora le Jam e il valore culturale era quasi una discriminante se volevi farne parte. Ora c’è molta confusione in giro, ma noi sappiamo bene qual’è la storia di questa musica e da dove viene e i suoi valori. Non abbiamo però limitato il discorso all’hip hop, ma abbiamo inserito quei topos classici della vita e del mondo almeno per il nostro punto di vista. Non a caso nel video che abbiamo realizzato, abbiamo coinvolto il nostro amico writer Hannibal Letters, e la fortissima crew bolognese di B- Boy che risponde al nome di Wired Monkeys.
BLACK RAIN/LACRIMA SPORCA
Questo brano è il racconto di un’umanità che, dopo aver devastato il pianeta, è sull’orlo dell’estinzione. Una storia decisamente realista, come potete notare. La pioggia nera è un fenomeno che sembra essersi verificato dopo le esplosioni atomiche in Giappone a Hiroshima e Nagasaki prima, a Fukushima poi. Abbiamo sfruttato a pieno il nostro nichilismo misantropo su questo beat di Nero, uno capace di produrre artisti come Army of The Pharaones e Vinnie Paz. Stiamo parlando di nomi che noi ascoltiamo da sempre e che ci hanno ispirato e influenzato in tutti questi anni. Il ritornello di Claver Gold è perfetto per rappresentare le immagini cheavevamo in testa; è stata la prima collaborazione tra noi e, probabilmente, non l’ultima. Brain ha fatto il suo, come sempre: ci conosciamo ormai da una vita e non poteva mancare nel disco visto quello che ha fatto in tutti questi anni senza mai fermarsi.
NO FUTURE – SENZA SANTI NE EROI
Il ritornello di questo brano è opera di un Makkia poco più che ventenne.
Ma sono dovuti passare quasi dieci anni perché si sentisse pronto di scrivere la strofa che lo accompagna: per affrontare certi discorsi serve tempo, studio e consapevolezza. Mentre i rappers si dissano tra loro noi abbiamo dissato una generazione intera, quella dei nostri genitori,per poterci riprendere la dignità che ci spetta. Se la situazione attuale è così disastrosa su tutti i fronti la colpa non può essere, come vorrebbero farci credere, solo nostra: noi che non abbiamo ancora avuto tempo per esprimerci, ma che ci stiamo provando da sempre seppur i mezzi siano sempre più scarsi. Noi che non abbiamo ancora avuto tempo per realizzarci perché siamo stati impegnati a subire le conseguenze di una rivoluzione che è stata fin troppo idealizzata: una rivoluzione che ha venduto, non appena ne ha avuto l’occasione, i suoi partecipanti e i suoi obiettivi al miglior offerente. La produzione è di Kintsugi, ci serviva atmosfera, loro sono capi in questo, inoltre amiamo il loro stile di produzione davvero originale e fuori dai canoni,
aggiungici pure che siamo amici e ci piace bere..
HARLEM SHAKE – FANCULO
Dopo diverse tracce fortemente concettuali ci voleva un momento di respiro, cosÏ abbiamo fatto quello che a noi MCees riesce meglio,ovvero mandare a FANCULO. La produzione di Bargeman con il suo tipico stile era perfetta per sfanculare gli sterili cliché che invadono il rap italiano nel pieno della sua commercializzazione Elevano la potenza del brano i mostri con cui abbiamo collaborato a partire da DJ Don Plemo che, da ben oltre una decade, dimostra di essere uno dei più validi sui tecnici, tanto da essere anche ‘official dj di Carati e da essere il fondatore della Red Lights, crew di Roma con la quale abbiamo molta affinità; fino ad arrivare ai due mostri del microfono, che è una vita che lo spaccano, il trentino Ares Adami e l’italo-colombiano E-Green.
Inutile dirvi che il gioco era una gara a chi violentava di più il beat…lasciamo agli ascoltatori la non facile sentenza su chi abbia causato più danni.
HATE- LA 25a
Skit introduttivo alla traccia successiva, ma che riprende bene il verso della precendente. Il film da cui è tratto è ovviamente “La 25a Ora” di Spike Lee. Per noi è una delle scene più emblematiche e importanti del cinema degli ultimi 15 anni. Sì vaffanculo anche a te..Vaffanculo io?? vacci tu!!
EMPTY – UN OTTIMO PRETESTO
L’odio è il sentimento imperante della nostra era ed è un Ottimo Pretesto per mettersi a scrivere: questo è il leitmotiv di Empty…non che ne siamo felici di riempirci la bocca e la penna con tutto questo odio, ma il provarlo ci impone di parlarne. Il beat di Bargeman e il basso suonato da Kintsugi ci permettono di definire con certezza questa traccia Hardcore hip hop. Recentemente è uscito lo street video realizzato da LA Pictures: un lavoro straordinario e realizzato in pochi giorni. Tra le location del video c’è anche lo storico “Bologna 2”, luogo che Makkia conosce molto bene poiché viveva li vicino, fino a pochi anni fa completamente degradato e pieno di criminalità, ora fortunatamente in fase di gentrificazione. Per le altre location dobbiamo ringraziare sentitamente la crisi che ci ha regalato un sacco di luoghi in stato di abbandono all’interno del perimetro cittadino in cui girare street video che parlano di odio :).
SAD – IL MODO MIGLIORE
Scrivere questo testo è stato come guardarsi allo specchio e voler vedere il lato migliore di quello che siamo diventati. Questo lato non può essere altro che quello legato alla musica. Fare musica indipendente a un certo livello impone una buona dose di determinazione per poter portare a termine progetti conciliandoli con gli sbatti quotidiani e per poterlo fare con quel piacere che solo chi sta facendo ciò che ama riesce a mantenere, nonostante le difficoltà. Questo è il discorso che ci ha ispirato il beat di Amon, con il quale avevamo già collaborato in passato, ma questa volta abbiamo osato chiedendogli volutamente una base al di fuori degli standard più classici. È davvero un atmosfera sorprendente, quella che Ë riuscito a creare il producer trentino. Il ritornello è cantato dalla soul singer Layla Jallow, ragazza francese di origine africana e dotata di una voce e talento davvero notevoli.
BOOGIE – SOTTO LE STELLE DEL JAZZ
Questo pezzo è fortemente legato nel testo, nel mood e in tutto il resto a colui che ha prodotto la strumentale: Dj Lugi. Avevamo già avuto l’onore di rapare su un suo beat nel nostro primo disco con Emergenza, ma siamo ben consapevoli che non capita tutti i giorni di potersi far ispirare da una base del maestro Lugi. In questo caso l’abbiamo sfruttato per raccontare quella che per noi potrebbe essere la serata perfetta: abbiamo cercato di ricreare con questo brano le sensazioni che ti suscita la musica giusta, con le persone giuste accanto. Il titolo è un tributo a Paolo Conte e il ritornello è cantato da Alo, un giovanissimo e strepitoso cantante che risiede da poco a Bolo, ma già collabora spesso con Dj Lugi.
KILLER INSTINCT – HOKUTO SHINKEN
Tutti quelli che hanno collaborato alla costruzione di questa traccia fanno parte della nostra crew: ARENA 051. Esistiamo da sette anni e possiamo dire con certezza che siamo, oltre che un’importantissima realtà organizzativa per l’underground bolognese, una delle crew di Hip Hop più forti a livello nazionale. Come potete notare siamo anche molto modesti. Cresciuti tutti con il cartone di Ken il Guerriero abbiamo umilmente deciso di paragonare la Divina Scuola di Hokuto alla Scuola Dell’Arena: un’azzeccata metafora per evidenziare la nostra forza nel rap costituita da stili e da realtà completamente diverse che, però, si fondono perfettamente tra loro in un’unica parola ARENA051. Scratch di Dj Django, freschissimo dj bolognese di origine eritrea; Beat di Kappa-O, il violento produttore di Hard Squat Crew; featuring ell’Mc calabrese Virux, perfetto in questo brano vista la sua grande passione per Ken il Guerriero e dell’Mc trentino Santiegaz, primo neopapà dell’Arena.
1984 – TEMPI MODERNI
Il beat di XXXFila, così incalzante e pressante, ci ha spontaneamente portato a raccontare il nostro tempo, la velocità con cui la vita ci scorre davanti e il disagio di vivere con la costante sensazione di essere sempre in ritardo. Perché al giorno d’oggi non basta essere, bisogna essere sempre in anticipo o essere in ritardo, insomma essere qualcosa rispetto agli altri. Evidentemente ispirato all’omonimo romanzo di George Orwell, è consigliato ascoltarlo in macchina a massimo volume rigorosamente superando i limiti di velocità consentiti.
GORILLA’S PILLZ – DAM, JOHNNY E JACK
Questa è una dinamica di beat non classica, produzione di DeQuantiside, un gruppo composto da 3 ragazzi fortissimi -Rico Sonte e Skat- che sicuramente faranno molto parlare di loro. Non è il beat che la gente si sarebbe aspettata da noi, ma ci è parso fondamentale sperimentarci in questo tipo di dinamica diversa dal solito, ma che spacca, se fatta bene. Non per niente ci siamo rivolti a Johnny Roy, un rapper romano con cui abbiamo un grande feeling e che ultimamente si sta specializzando in questo stile e lo sta facendo più che bene. E’ una maragliata.
KAE – IL VENTO DELL’ALEA
Spiegarvi il titolo di questa canzone significa coinvolgervi in un viaggio che ci siamo fatti su come si potesse descrivere il passaggio dalla vita alla morte. Il vento dell’alea è un’immagine simbolica che abbiamo creato richiamandoci al termine latino alea, aleae – caso- per rappresentare il momento in cui un uomo ha già perso la coscienza, ma non ha ancora abbandonato il regno della vita. Lo skit è preso dal film Enter The Void che parla appunto del tema del vuoto che si frappone fra la vita e la morte. Ciò che ci ha permesso di fare questo trip sono le sonorità create da quel genio della musica elettronica noto come Godblesscomputers. Concettualmente questo brano è la morte (intesa come fine) del disco.
BONUS – MALUS
Su un beat decisamente Hardcore targato MastroFabbro, è letteralmente lo sfogo finale, senza fronzoli né ipocrisia di sorta. Sincero e frutto di un periodo non facile per le storie personali di entrambi. E’ l’ultima cosa scritta, appena poche settimane prima della chiusura del disco. Il ritornello finale è la parafrasi del ritornello di SILENCE, la prima traccia. Abbiamo deciso di chiudere in maniera circolare questo percorso di produzione durato tre anni, che ci ha portato ad una crescita personale ed artistica importante, pur non allontanandoci dalle convinzioni con le quali siamo partiti all’inizio.