Costruire un disco nasce da forti esigenze; a volte dagli sbattimenti quotidiani e le notti insonni che possono essere grandi amici/collaboratori. Farsi capire dagli ascoltatori non è necessario, gli enigmi sono pur sempre dei giochi; un invito ad immergersi.
Che sia passiflora, melatonina oppure alcol, la notte fa quello che vuole lei ed il cervello pure, coi recettori sempre ben attenti: un po’ come la Luna e il mare, niente recettori qui, ma solo forti legami. La luna è piena di mari: quello della Tranquillità, della Serenità, ma anche della Crisi e delle Piogge e così via… La luce solare diventa nella notte luce lunare, e quest’ultima, come il mare, riflette la prima.
Potremmo andare avanti delle ore a nuotare, ma io devo parlarvi di musica.
Filippo Savoia, in arte ∆ A O, ci regalò qualche giorno fa una delle 10 tracce (9 + traccia bonus) del suo primo disco, “into the ocean”, uscito ufficialmente per Twentywax Records il 20 maggio, riscontrando un discreto successo. L’oceano al quale Filippo allude è profondo e pieno di natura; non importa quanto si scenda in profondità: l’occhio e l’orecchio funzionano ed i fenomeni bioluminescenti ti accompagnano in questa discesa. Le chitarre onnipresenti in tutte le tracce sono come eufasiacei che spiralizzano attorno al tuo corpo nell’immersione, conferendo colore e voce ai pezzi, intercalandosi bene anche in tracce più dancefloor come mist, come to me e drops. sddnly ti ronza attorno come uno squalo e le luci si fanno più opache, onde evitare che questo ti veda; è la prima traccia del disco e ti lascia con mille interrogativi, ma chasin’ a light con quella chitarra schietta e il basso gentile sono come mamma e papà che ad una certa ti dicono che un altro giorno è alle porte. Filippo all’età di vent’anni insieme all’elettronica riscopre anche l’hip hop, ed è in tracce come anymore e see u again che possiamo rendercene conto (p.s. il basso di anymore è figo). “into the ocean” è, come detto sopra, un invito ad immergersi, ad affrontare la quotidianità e spingere il corpo verso limiti fisici e psicologici a noi non ancora noti; l’esigenza di fare musica per stare bene con se stessi è tutto tranne che egoistico,e se non sei d’accordo con me ti consiglio di immergerti in questa fredda sauna.
Il disco è in streaming su Soundcloud e puoi tirarlo giù da qui.