Najat e Ahmed, sono sulla stessa barca…
Partiamo da qui. Dall’ultimo singolo di Maruego che sancisce anche l’inizio della collaborazione con la Carosello Records, storica etichetta che dalla fine degli anni 50 ha visto passare tra le fila del proprio roster artisti come Krisma, Vasco Rossi, Giorgio Gaber, Mina, Patty Pravo, fino ad arrivare ai giorni nostri con Emis Killa, Coez e, notizia di pochi giorni fa, Maruego.
Sulla stessa barca, scriverebbero i giornalisti di settore, è il pezzo della svolta, quello che probabilmente porterà il rapper marocchino sulle pagine dei quotidiani, nelle arene in tv e ai piani alti delle classifiche iTunes. Attualità, politica e storytelling. Uno scenario spiazzante rispetto a ciò a cui ci aveva abituato, tematica inflazionata ma scottante, un modo (voluto?) per mettere a tacere i vari denigratori e per generare nuovi dibattiti.
Ahmed, figlio del bled(paese, patria)
Nike air jeans e casquette (cappello)
Gira per i quartier,
sogna benz (Mercedes) vuole flus (soldi)
Flûte (calici spesso utilizzati per lo Champagne) pieni e un flusso di kheb (prostitute)…
Niente male per uno che fino a ieri era considerato nella rete alla stregua dei LOL rappers e che con il suo primo album in free download ha attirato una valanga di commenti negativi, insulti razzisti ma anche un numero non indifferente di elogi da parte di parecchi siti specializzati e blog a tema.
CIOCCOLATA è la traccia controversa con la quale si è sviluppato un certo interesse mediatico ed è già un classico. Nulla di nuovo sotto il profilo del sound, sia chiaro. La cifra stilistica di Maruego e di molti altri giovani rapper è sfacciatamente ispirata alla scena francese e nord europea. Le varianti lessicali della propria lingua ricordano molto quelle proposte da rapper come Haftbefehl (Germania), Booba, Kaaris(Francia) e le produzioni quelle della nuova scuola americana. Il suo approccio è contaminato da un genere tradizionale di origine algerina, il Raï (che significa “opinione”, “punto di vista”), lo stesso che sta influenzando una certa ondata della world music. Un mix di neologismi, autotune, scenari new gangsta, cantato su basi trappeggianti e rap.
Blaka. (Onomatopea = sparo)
Black man(1° assonanza) sulla tracka (2° assonanza), flow-mozza capa.
Mostra AK (acronimo di un fucile), click clack (2° Onomatopea + assonanza), kho(forma gergale araba= amico, bro).
Torna a casa
Negro dal block(quartiere) blocca questi ACAB(….)…
Una delle critiche più ricorrenti si basa proprio sulla comprensione dei testi. L’importazione di alcune parole è più spiazzante rispetto alla storpiatura di vocaboli già esistenti e alle forme dialettali locali, fenomeni abbastanza comuni nel rap italiano fin dal giorno uno. Se poi a complicare la cosa ci si mette anche Caneda con un’orgia di significanti e significati, il gioco è fatto. Dove inizia il confine dell’originalità e dove finisce quello del caba-rap?
Una delle chiavi di volta è stato senza dubbio l’ ottimo lavoro svolto dai 2nd Roof. La voce di Oussama (questo il suo vero nome) è in grado di giocare con le melodie e di utilizzare al meglio le sfumature tonali messe a disposizione dall’autotune. I beat del collettivo milanese calzano perfettamente con il jazz-flow di Maruego, tanto da far pensare che senza di loro possa risultare molto meno potente. I feat. di Tormento, Gue Pequeño e Caneda non hanno fatto altro che aumentare una credibilità vacillante e stemperare un certo scetticismo.
Scetticismo a cui sembra voler mettere fine lo stesso Maruego che già con Osama si prendeva gioco delle critiche, soprattutto quelle dei ragazzini che inneggiano alla vecchia scuola, pur essendo nati durante il declino della golden age. Quelle per cui se non fai gli incastri come si deve, non usi gli argomenti giusti e usi l’autotune nei pezzi, sei un bersaglio da insultare, a prescindere.
Volevi hip hop, eccolo qua, scemo!
Non sto dicendo che tutto questo sia hip hop, tantomeno che quello che fa sia rap nell’accezione più pura del termine. Non è nemmeno nelle mie intenzioni proporvelo come artista innovativo o come ambasciatore di una qualsivoglia originalità. Bensì Maruego rappresenta in questo momento un certo modo di fare musica in Italia che ha ragione d’esistere, con carattere proprio e che non è neanche lontanamente paragonabile a una certa deriva tragicomica del rap italiano. Maru fa il suo e lo fa bene. Altri artisti discograficamente più importanti di lui ( Squalo, il nuovo singolo di Gue Pequeño) stanno cavalcando la stessa onda e probabilmente molte delle produzioni future suoneranno alla Maruego. Spesso nel rap, come in parecchi altri generi, il testo assume un valore minore rispetto alla musica e viceversa. Il quid lo si trova anche nel beat, nel flow, in un sample, nella melodia del cantato, nel pitch di un acuto, nel tratto greve di una vocalità.
Spero solo che la storia di Najat e Ahmed sia un pretesto per discutere di musica in maniera civile e che non finisca nel calderone mediatico e nei salotti del turpiloquio come avvenne per Ius Music di Amir.
Il rilascio del suo primo album ufficiale saprà dirci di più.