Recensione piccolissima per un EP piccolissimo:
Il 2 Giugno c’è qualcuno che non ha grigliato hamburger (ogni scusa è buona per grigliare hamburger) e ha fatto uscire il suo nuovo EP, Half Awake, parliamo del capo del dream pop Mauro Remiddi, in arte Porcelain Raft. Io ci ho pensato eh, e ho pensato che Half Awake sono i primi giorni di caldo, quando il vento da freddo diventa fresco. E mi immagino due ragazzi in un posto qualunque, lui si toglie la maglietta, e nel momento in cui la sua faccia è coperta dal cotone lei sospira. Si accarezza le ginocchia piano, anche se vorrebbe correre veloce. Questo è quello che ritroviamo in tutto il disco, nelle chitarre distorte, nel falsetto di All In My Head, nell’atmosfera sognante delle vocali tenute lunghissime: le musica fuori, il silenzio dentro. I cembali (che ricordano i Beach House) invece sono la polvere che rimane alzata per qualche secondo su una strada sterrata tra i campi di grano coricati dal vento, lo stesso vento che muove i capelli di lei mentre guarda altrove, con gli occhi e con il cuore. Se penso ad un orario sono le nove di sera ed è maggio, la stessa luce blu delle cinque di mattina, il giorno sta finendo o sta iniziando? Aspetteremo per scoprirlo, basteranno meno di venti minuti, cinque canzoni.
01. Leave Yourself Alone
02. Half Awake
03. All In My Head
04. Love Chain
05. Something Is After Me
Half Awake è un ballo lento abbracciati pensando a qualcun altro.
“It’s a love chain that keep us together”