[column size=”3/4″ center=”yes”]Arrangiamenti apparentemente minimali per una one man band che diventa ensemble: Blast! Taiko! Players! è Arikiji Tomo (alter ego del savonese Daniele Signorello, già The Washing Machine, L’Inverno della Civetta e molti altri).[/column]
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Overture
Volevo iniziare l’ep in linea col concept dell’album; l’idea di principio con tutto ciò che ne consegue; il senso d’incertezza ed inquietudine prende largo fino a scomparire ed a modificarsi in vibrazioni positive esattamente come un viaggio verso l’ignoto; il pericolo che muta in una tranquillità rivelatoria.
In questo pezzo utilizzo molto un classico delay terzinato che sottolinea perfettamente l’idea di “grandezza” nel bene e nel male. Anziché utilizzare il basso ho preferito una chitarra con octaver che ha un suono molto più incisivo e nasale più adatto all’aura sinistra d’inizio pezzo.
Originally we were all wise men on the moon
Stavo cazzeggiando con il registratore a cassette e mi sono casualmente trovato questo loop di batteria (spoonman – Soundgarden). È così perfetto che ho deciso di dare al groove spazio centrale nel pezzo, sottolineandolo con una linea leggera di mellotron, una chitarra pulita e la voce volutamente effimera e “hard panned” per ampliare lo spazio nel mix.
Il risultato è un pezzo “galleggiante”, ottimo per descrivere la tranquillità, il ritrovato senso d’equilibrio.
Superiority of the species
Descrivere l’imprevisto con i suoni. È quello che ho tentato di fare con questo pezzo. Sporco e disturbato come le comunicazioni radio e le interferenze. Registrato in presa diretta con un microfono, l’insieme di suoni “fumosi” lascia spazio al senso pesante dell’incertezza che ho tentato di sottolineare con inserti di hammond ed un’incalzante sequenza di synth che s’inserisce a meta’ pezzo, per poi dissolversi interrogativamente.
Karoshi
Mancava un episodio all’EP, Karoshi è stata inserita all’ultimo, era il tassello mancante del disco.
La traccia s’inserisce in punta di piedi nello spazio, un risveglio confuso che ho tentato di ricreare con un vecchio organo farfisa, utilizzando i registri, inseriti progressivamente fino a creare un tappeto sonoro sulla quale si muovono una chitarra distorta, le voci e la batteria sempre più incalzante che implode nel finale.
Karoshi è un termine che nel vocabolario giapponese indica la morte per eccesso di lavoro. L’attinenza con la musica è legata all’immagine di liberazione non necessariamente legata al trapasso. Quello che ne consegue è una rivelazione, una presa di coscienza che sfocia in quello che è (cold bed).
Cold Bed
Un po’ di post-rock vecchia scuola per descrivere una situazione di redenzione legata al ritorno. Schitarrate alla Mogwai e l’organo a tener bordone, chiudono perfettamente il percorso. Volevo qualcosa di facile da ascoltare senza tanti fronzoli sonori per chiudere il cerchio con leggerezza. In realtà è il pezzo più vecchio cronologicamente parlando, ed è quello che mi ha dato ispirazione per il concept. Ciò che ho cercato di fare è un tentativo di creare quella che può essere definita “musica in technicolor”, suonando le immagini, sonorizzando cartoline dallo spazio perché in fin dei conti, Lowfi music for SCI-fi action è come da titolo la “colonna sonora di un viaggio interstellare”. Che finisca bene o male è a giudizio dell’ascoltatore.
LowFi Music for Sci-fi Action di Blast! Taiko! Players! uscirà a Luglio per Waves for the Masses.