Un lungo viaggio spirituale, una meta che si riempie di significato solo a compimento di un travagliato cammino interiore. I buddisti la chiamerebbero salvezza, i romani l’armageddon. Per noi è la luce che si trova in fondo al tunnel, di qualsiasi professione spirituale.
Comincia così il nuovo EP di Uabos, trasmettendoti un’apocalittica sensazione di dissolvenza. Dusk è la title track che non a caso dà il titolo a tutto il suo nuovo EP: è una traccia crepuscolare dove le drums pulite si mescolano ad una voce femminile in lontananza, ma che riesci ad udire benissimo. Non lasciarti ingannare dalla prima tappa, il percorso in cui ti conduce Matteo riserva tantissime chicche che non ti aspetti. ABC Dreams è un pezzo costruito su un pattern ritmico solido e groovy, mentre The Drill (la mia prefe di tutto l’EP) ti porta subito nel corno d’Africa per un’infusione di bonghi in pelle di capra. Attenzione a non distrarti: tempo di arrivare a metà traccia che ti ritrovi in un subborgo di Chi-Town fatto di elettronica pura e mood disco house. Ultimo giro, ultimo stop: cerca la fermata alla voce Squash. Il ritmo incalza di nuovo, il pezzo è un autentico ping pong tra il funky della batteria e la new wave dei synth.
Ad accompagnare il tutto, c’è anche il video che i ragazzi di Sette Secondi Circa hanno girato a Tokyo, ricreando quella sensazione di pace vs fine del mondo che fa da fil rouge all’intero lavoro del produttore meneghino. Cercatelo su Bitter Moon, acquistatelo in vinile o in digitale.
Qui non si tratta di gusto, si tratta di riconoscere un talento.
Uabos ha creato una playlist per raccontarci le ispirazioni dietro la produzione dell’EP. Si va da Legowelt a Moby, senza dimenticare il gusto old school di Sharif Laffrey.