Dopo aver assistito all’edizione primaverile con Nina Kraviz, Julio Bashmore e Rustie ─ e alla preview datata 11.07 con il super live di Neneh Cherry e Rocketnumbernine ─ lo scorso weekend siamo tornati sponda Tevere da quei ragazzacci di Rebel Rebel per SCENARIO, prima una one night, ora festival che già da un anno promuove le migliori sonorità del panorama elettronico internazionale.
La line Up di questa edizione, forse la più impegnativa e completa dalla nascita di questo progetto, ha visto partecipi Hudson Monhwake, Mano le Tough, Nathan Fake e Rodhad, oltre alla premiere italiana di Synkro, metà del duo Akkord in uscita il 18 settembre con il suo album di debutto su Apollo Records.
Andiamo con ordine:
venerdì, giorno iniziale della rassegna, dopo i warm up di Marco G. e Mr.Kite di Touch the Wood, e il set del talento italiano Painè, arriva il momento dell’attesissimo ritorno, almeno per il sottoscritto, di Hudson Monhwake.
Bassi spezzafiato ed una selezione che ha spaziato tra bombe trap e produzioni dei TNGHT e Rustie non convincono tuttavia i presenti, forse a causa dell’eccessiva timidezza tecnica nei cambi.
A seguire, Mano le Tough ─ a detta dei più ─ artefice del miglior set della rassegna.
Il producer irlandese, in uscita su Permanent Vacation con il nuovo album “Trails”, ha letteralmente infiammato la pista confermandosi una certezza del panorama deep house mondiale e non più una giovane promessa. Un set emotivo, in cui il giovane Mano ha spaziato tra house e techno dalle sfumature calde ed avvolgenti confermando di meritare i paragoni con John Talabot e Ame.
Sabato 12 è stato il giorno che ha visto la maggiore affluenza di utenti al circolo Andrea Doria.
Dopo aver fatto un paio di km a passeggio in tangenziale rischiando la pelle, arriviamo al Doria per la fine del set di Synkro, uno degli artisti più apprezzati della scena UK Bass del momento.
L’attesa tuttavia è tutta per l’headliner dell’evento: Nathan Fake.
Il producer britannico è senza dubbio tra gli act che ci ha sorpreso di più nonostante un inizio non molto brillante. È riuscito a metter su un set scuro e glitch, classico della sua discografia, proponendo il suo ultimo lavoro “Glaive” uscito su R&S e trasportandoci in scenari ultrasensoriali andando a completare il tutto col suo anthem The sky was pink, giusto un momento prima dell’arrivo in consolle di Rodhad che destabilizza totalmente la situazione, con la sua techno ipnotica berghain oriented.
SCENARIO si conferma una realtà in crescita per la capitale, il viaggio è stato mortale o quasi, ma ne è valsa sicuramente la pena.
FOTO
ALESSIA STRANIERI
PAROLE
DANILO DE RISO