Tutte le grandi collezioni di dischi nascondono storie e aneddoti personali che a noi persone esterne non verranno mai raccontate; eppure, con la collezione di Frankie Knuckles si può fare un’eccezione.
5,000 vinili che dopo la morte del “padrino” erano senza casa e futuro visto che l’accordo con il Columbia College’s Center for Black Music Research non andò in porto: nei piani c’era un’intesa di massima con Theaster Gates che avrebbe ritirato tutta la sua collezione per creare una specie di biblioteca, libera di essere consultata dai visitatori; ma Frankie morì nel marzo di quell’anno (2014), a 59 anni, a causa delle sue complicazioni con il diabete.
Ed è qui che entra in gioco l’amico di sempre di Frankie, Frederick Dunson, tutt’oggi direttore esecutivo della Frankie Knuckles Foundation, che dopo la creazione della fondazione decise di accordarsi con Gates per giungere, finalmente, ad un accordo definitivo per la creazione della Stony Island Arts Bank a Chicago, città dove Knuckles visse dal 1977 alla sua morte. Il luogo fu acquistato dallo stesso Gates nel 2012 per la modica cifra di 1$, data la fatiscenza e decadenza strutturale, e nei prossimi giorni, il 3 ottobre per la precisione, sarà aperto al pubblico gratuitamente e sarà consultabile proprio come da volontà di Frankie.
Ma ora parliamo dell’eccezione iniziale:
Durante lo spostamento e catalogazione dei dischi, hanno scoperto un serpente morto, oltre ad un grande numero di adesivi rotondi e colorati posti al centro dei dischi e frasi zozze come ‘Frankie please put that big thing in my mouth’ con un pene abbozzato sulla (i). Ebbravo il padrino!