Ho sposato un’aliena – questo il titolo di un film del 1988 con Dan Aykroyd e Daryl Hannah.
La stessa cosa potremmo dire di St. Vincent, al secolo Annie Erin Clark, musicista e icona di stile. In meno di 8 anni di carriera solista, l’artista texana è riuscita a imporsi come una delle voci e autrici nonché performer più convincenti e cool della storia recente musicale. Metamorfica e bellissima, affascinante e brillante, Annie è capace di far perdere la testa a uomini e donne. Svariati i motivi per, parafrasando una sua canzone del primo album, volerla sposare. Ve ne diamo nove. Tutti buoni.
1. Ha stile a palate
Con un viso e un corpo così, è difficile che qualcosa le stia male. Sono fermamente convinta che St. Vincent sarebbe in grado di nobilitare anche una gonna marron-castagna in pannolenci clericale o di non sfigurare con un azzardatissimo costumino in latex. Per un approfondimento sul suo studiatissimo stile, consiglio questo articolo; per carpire tutti i segreti di trucco e parrucco, beh, qui subito.
2. È una guitar hero-badass-fucking rockstar
St. Vincent è riuscita a ridefinire il concetto di guitar hero evitando la connotazione di riccardone amante degli assoli infiniti. Il suo modo di suonare la chitarra è semplicemente intelligente e funzionale alla musica e i soli sono uno sballo vero. Questo video vi farà salire una voglia indescrivibile di averla come maestra.
3. Sa giocare a calcio meglio di te
…con delle scarpette improbabili!
4. Starebbe bene pure con una melanzana in testa
Negli ultimi 3 anni St. Vincent ha cambiato acconciature più di David Bowie in 50 anni di carriera. Dallo splendido riccio nero corvino che, immagino, ha fatto stragi di cuori giù in Texas, ad un biondo sparaflashante fino ad arrivare al grigio-bianco con sfumature di rosa/viola. E molto, molto, molto altro ancora.
5. Non gliene frega nulla delle etichette
I believe in gender fluidity and sexual fluidity. I don’t really identify as anything. – questa la risposta ad un’intervista per Rolling Stone l’anno scorso. St. Vincent è riuscita a far passare in secondo piano (com’è giusto che sia) il suo orientamento sessuale con un’eleganza e una discrezione da vera fuoriclasse. Chapeau.
6. Ha un gran gusto in fatto di donne
Prima Carrie Brownstein delle Sleater-Kinney – ok, nessuno l’ha dichiarato ufficialmente, quindi mi assumerò la responsabilità dell’affermazione -, ora la super-modella Cara Delevingne. La ragazza c’ha occhio, senza dubbi. Parere totalmente non richiesto: io sono per il team Annie-Carrie.
7. Dal vivo fa la matta susanna
Chi l’ha vista dal vivo sa di cosa stiamo parlando. St. Vincent è un animale da palco: balletti-non balletti, monologhi brillantemente sconclusionati, mosse geometriche con la chitarra. Non solo: l’anno scorso è stata vista arrampicarsi sulla struttura del palco per poi fare stage-diving e rubare ad una fan cappello e occhiali. Annie, ti adoriamo.
8. E’ spesso ospite di Portlandia
…e quando succede manda in solluchero ogni indie-kid. L’amicizia con Carrie Brownstein e Fred Armisen inizia nel 2010 per il video di Laughing With A Mouth Of Blood, brano tratto dal secondo disco Actor, girato proprio come uno sketch delle libraie femministe. A seguire, una comparsata come “poliziotta“, poi qui e qui.
9. Collabora sempre con quelli giusti
Un disco e un tour con Mr. David Byrne. Prima ancora, giovanissima, con i Polyphonic Spree; poi con Sufjan Stevens. Seguono National, Swans e Chemical Brothers, solo per citarne alcuni. Poca roba, eh.
*** BONUS TRACK ***
Una foto, un video e una playlist con i nostri pezzi del cuore. E poi non dite che non vi avevamo avvertito.