Rob Clouth è un produttore dal profilo decisamente in crescita e per chi si fosse perso le sue prime prove discografiche questo “Hidden Structures” potrebbe fornire un utile e soddisfacente compendio del suo talento. Strutture ritmiche aliene sostengono una fitta tessitura sonora curatissima nelle sue sfumature, sound design visionario unito ad una sensibilità musicale di tutto rispetto.
La storia di questa “Indian Time”, firmata da un non meglio identificato D Malice e pubblicata solo in formato digitale senza destare particolare attenzione un paio di anni fa, è comune a molte, troppe produzioni dance. A salvarla dall´oblio ci ha pensato la DBA Dubs che, oltre a ripescare la versione originale, ha anche incaricato Basic Soul Unit di riattualizzarne l´ impianto ed il groove, fortemente influenzati da suggestioni orientalegganti. Il risultato è energetico ed allo stesso tempo fortemente ipnotizzante.
“Dünn” è una pulsante traccia house di chiara ispirazione old school alla quale il fantomatico Fx Mchn ha giustapposto dei samples che paiono di ispirazione medio-orientale creando un ibrido trascinante ed espansivo. Il remix prodotto dal veterano Roman Flügel di suo aggiunge una serpeggiante sequenza di 303 che fa da vera e propria ciliegina su una torta già di per sé golosa.
“Son of Idaia” è l´ottava uscita per la qualitativamente sempre consistente label tedesca Holger.Vai il produttore che la firma e c`è da notare che, nonostante il suo nome non sia conosciuto ai più, la bravura che dimostra nei sei brani facenti parte l´EP meriterebbe ben più alti livelli di popolarità. Musica che comunque resta ai margini questa, volutamente sporca ed imperfetta. Troppo introversa per risultare ballabile, troppo inquieta e per fare da rilassante sottofondo d´atmosfera, comunque affascinante nella sua tormentata bellezza.
Il trio dei FJAAK fa ancora una volta onore alla label 50WEAPONS/Monkeytown sulla quale ritornano con questo “Gewerbe 15/Rush”. Più technoide e rude la facciata A, influenzata dalla piano house più classica la B side. Entrambe le tracce sono contraddistinte da una cassa che picchia distorta e senza pietà.
Restiamo a casa dei nostri amici Modeselktor ma questa volta con una release decisamente più raffinata della precedente. Infatti Gajek, uno degli ultimi arrivati del roster Monkeytown, riceve l´onore di vedere le sue Curved Engines e Restless Water Shapes rielaborate rispettivamente da Alva Noto ed i Plaid. Va da sé che questi pesi massimi dell´elettronica siano in grado di confezionare due meraviglie che, per chi scrive, sono già da annoverare tra i migliori remixes di quest´anno. In particolare il contributo dei Plaid ha, ancora una volta, dello stupefacente.