Any Other — Silently. Quietly. Going Away
Degli Any Other ho parlato in un intervista proprio su queste pagine, non molto tempo fa. Nel frattempo, ho ascoltato il disco molte volte, ho partecipato ad un loro secret concert acustico, ho acquistato il loro CD, la borsetta in tela ed un poster (non è vero il poster mi è stato regalato, ALMENO QUELLO). In tutto questo periodo ho continuato a rimanere stupito dalla maturità di questo disco, considerando che si tratta di un debutto, ma soprattutto della voce e dell’interpretazione di Adele Nigro.
Non c’è un cazzo da fare, quando uno è davvero ispirato lo becchi subito, proprio perché ti accorgi che quello che esprime passa diretto dalla pancia al pubblico senza filtri. Se vi capita — e fate in modo che vi capiti — di vedere gli Any Other e Adele dal vivo, capirete subito a che cosa mi riferisco. Vi troverete davanti un personaggio molto buffo, nel senso più positivo che possiate immaginare, che sembra sempre a metà tra l’imbarazzato e l’avere pienissima coscienza dei propri mezzi. Adele scrive tutti i propri pezzi e li interpreta come se fossero estensioni delle sue viscere (mmmh, forse è uscita un po’ troppo gore). Forse il pezzo più interessante a livello musicale è To The Kino, Again, un brano in cui Adele, più che cantare si cimenta in uno spoken-word ed è supportata da una sezione ritmica decisamente più complessa rispetto al resto dei brani (notevole il basso di Marco Giudici). Personalmente non vedo l’ora di scoprire cosa può combinare Adele — magari con l’aggiunta di un’altra chitarra e l’ingresso di qualche ritmica più math come piace tanto a Tancred— e sono certo che nei prossimi due anni diventerà un nome importante nel panorama indie italiano. Ah, nel frattempo è pure uscito il loro primo video ufficiale e anche in questo caso non c’è proprio nulla di scontato.