Chissà se Travis Scott e il suo team sono al corrente dell’esistenza della leggendaria band di Manchester o se loro in qualche modo abbiano influenzato la sua crescita artistica. Fatto sta che nel video del singolo di lancio per il suo primo album ufficiale, Rodeo, il rapper americano indossi un capo della collezione di Raf Simons del 2003, raffigurante la copertina di Power, Corruption and Lies, il secondo disco dei New Order del 1983. Strane coincidenze della vita, da lì a breve verrà rilasciato Music Complete per la MUTE Records che nel roster vanta nomi come Depeche Mode, Nick Cave, Yazoo, Arca, Swans, Eraser, Goldfrapp. MC è il primo album di inediti di Bernard Sumner e co. dal 2005, dopo la definitiva e rancorosa dipartita dello storico bassista Peter Hook. Dieci anni di operazioni discografiche discutibili tra cui le varie pubblicazioni di ri-edizioni, greatest hits e raccolta di outtakes.
Il mio approccio è quello di un fan, non accanito, che a posteriori riscopre una discografia che pur avendo influenzato il sound di tantissimi “artisti moderni”, non gli appartiene completamente per motivi anagrafici e per la povertà contenutistica del background di ascolti adolescenziali. Mettersi all’ascolto significherà valutare ed eventualmente apprezzare un disco di inediti uscito nel 2015 e non una, magari ottima, operazione revival per nostalgici, contenti di rivedere sul palco una band, attraverso la quale possono richiamare alla mente episodi dei bei tempi andati. Pur non possedendo tutta la discografia dei New Order, pur non avendo tra i vinili tutte le stampe, b-side comprese, dei Joy Division, ritengo che per la coerenza dimostrata da sempre sia a livello di immagine, che di sound e la nave scuola che hanno rappresentato in queste due direzioni, sia obbligatorio dedicare uno o magari più ascolti a Music Complete.
Il singolo apripista e primo singolo estratto Restless è una traccia entusiasmante solo in parte. Suona esattamente come quello che i fan di vecchia data si aspetterebbero dal nuovo singolo della band, un grower con quella bass-line terribilmente paracula che mette d’accordo tutti.
Si spinge sull’acceleratore già dalla seconda, incalzante Singularity, prodotta da Tom Rowland, metà dei Chemical Brothers, che mette le mani anche su quello che considero il pezzo più riuscito dell’album, Unlearn this Hatred che in poco più di quattro minuti, con un drop che più fresco non si può, invita i vari Caribou e Hot Chip ad andarsi a nascondere.
Le sfumature musicali, eloquentemente rappresentate dalla colorata copertina dell’album (Jamie xx ci senti?) si riflettono nella varietà del sound di questo lavoro sorprendente. Plastic suona come un’immaginaria posse-track che unisce l’andamento moroderiano con i graffi dei Clan of Xymox e l’ammiccamento vocale dei Pet Shop Boys.
C’è spazio anche per un momento italian trash, Tutti frutti ospita il nostro Giacomo Cavagna che si occupa dell’intro, una skit parlata che sembra l’inizio di uno dei pezzi più riusciti di Amanda Lear. People on the High Line è l’ennesima dimostrazione della poliedricità dei New Order, un omaggio, probabilmente non voluto ai nuovi fasti di Nile Rodgers, con quel funk-groove (e le tastiere Eurodance anni novanta) che si accoda perfettamente al revival della disco music che i due robottini francesi hanno riportato in voga nel mainstream. Nella spoken track Stray Dog è la voce di Iggy Pop a decantare dei versi scritti dal cantante della band e a realizzare un sogno (“Non ci saremmo mai sognati di poter collaborare con lui“). Forse il brano che più di tutti rievoca la figura di Ian Curtis e le influenze postume dei primi lavori targati NO. In Superheated il lead singer dei The Killers canta il brano più pop dell’album che potrebbe tranquillamente diventare una hit radiofonica mentre Academic piacerà sicuramente ai fan della prima ora.
Music Complete è qualitativamente e musicalmente un ritorno ai fasti del passato. Più pop ed elettronico che post-punk, un album dance, “di quella dance facile da ascoltare ma non da fare”, che oltre far glissare sull’assenza di uno dei componenti storici, può tranquillamente competere con le intuizioni pseudo futuristiche delle nuove generazioni. Senza ombra di dubbio, nonostante la recente pubblicazione, un tassello che figura e figurerà tra i must-have della loro discografia.