L’uscita del nuovo singolo di Novelist, ENDZ, e la sua partecipazione al #C2C15, ci offrono lo spunto per parlare del giovanissimo mc.
I bambini non filtrano i pensieri, nessun finestrino li separa dal mondo. Osservano e si interrogano, lanciano opinioni in modo che tutti afferrino la verità più accurata.
E se fosse proprio la verità, il senso di ogni lotta?
Novelist ha appena diciotto anni, non ha mai condiviso la Terra con Tupac, ma sembra conoscere i meccanismi del pianeta piuttosto bene.
Fedele rappresentante di Lewisham, nel sud di Londra, fino a due anni fa non aveva mai messo piede fuori dalla giurisdizione di Queen Elizabeth. Ora ha all’attivo una presenza al Sonàr, una all’Outlook Festival, e presto si presenterà al Belpaese nella seconda serata torinese del Club2Club.
È un ragazzino, appunto -un MC, una sorta di romanziere se vogliamo ascoltare il suo nome- e come tale racconta sfacciatamente la sua realtà, evocando l’ossessivo ‘lo sai che…?’ di un fanciullo un po’ più vispo della media.
Alla base il rispetto per le generazioni passate, ma maestri non ce ne sono; a ragion veduta non scorge limiti, tanto da avere in serbo un video interamente diretto da lui, ad accompagnare musica e parole anch’esse fatte in casa.
A otto anni riceve in regalo un DVD sull’età d’oro del grime, a tredici inizia a scrivere rime, a sedici il suo tono disinvolto e divertito -ma in superficie sempre serio, assertivo secondo i dettami del genere- inizia ad echeggiare sulle radio pirata, il mezzo più potente per la diffusione della cultura grime, di matrice multietnica e di ideali vivamente anti-censura.
Proprio di voci fresche e stordenti aveva bisogno il panorama grime, reduce da anni di carestia a causa di un avvicinamento fin troppo volontario agli scenari mainstream da parte dei vecchi protagonisti (Dizzee Rascal è un ombra, Wiley è solo di recente tornato a spargere grinta e grida). Ora come ora, il dialogo con l’ecosistema pop può essere solo positivo: non solo il grime può vantare un’estetica ben precisa, ma tale estetica si coniuga e combacia geometricamente con i motivi del 2015, a livello musicale e non solo: si veda Skepta tra gli eletti partecipanti alla NY fashion week, si sentano le colonne sonore delle stesse sfilate, sempre più composte di ghiaccio e fratture, lineamenti tipici del genere. Novelist è stato nominato al MOBO Award 2014 come miglior artista grime, una categoria introdotta proprio l’anno scorso. Il termine grime è sempre più universale: l’ammirazione oltreoceano, infatti, è ormai di dominio pubblico e non accenna a rallentare. Ha scaldato eccome, il warm-up del MoMA PS1 a New York: tra gli altri grimer, si è esibito -al solito, in uno pseudo-freestyle- anche Novelist, questa volta senza The Square.
Novelist ha infatti di recente lasciato la sua giovanissima ma storica crew. “Abbiamo tutti così tanto da dire”, predicava, ma forse lui ha qualche parola in più. La scelta, a seguito di screzi interni di natura ignota, servirà ad un più rapido e verticale sviluppo della carriera solista di Nov. Da sempre il più talentuoso del collettivo, e come producer e come MC, la scissione non può che giovargli: un anno fa, XL Recordings ha pubblicato Take Time, singolo tratto dall’EP collaborativo con Mumdance che incarna a pieno lo slancio risorgente del clima grime.
È al sicuro, non ha nemmeno bisogno di prepararsi. La tuta c’è, wastemans non se ne vedono, le rime? Le rime arrivano col beat, non preoccupatevi, la verità la conosce.
Condividerà il palco del Club To Club proprio con Mumdance: ci saranno rombi e silenzi, rabbia e furore.
Prendete tempo.