Milo – So The Flies Don’t Come
Una Persona mi ha consigliato questo album, quindi l’ho dovuto ascoltare. Ho capito che mi sarebbe piaciuto alla vista della copertina: due mani intrappolate, l’inchiostro cosparso su palmi e dorsi, non si è riusciti a reggere qualcosa, forse. Questo disco è, effettivamente, duro da reggere in tutto il suo peso; tantissime parole, rime interne che vanno e vengono. Ma c’è una strana coerenza nel verso libero, un’inspiegabile senso di sollievo che cresce e rimane ad ogni svolta del percorso. I beat di Kenny Segal combaciano e sorprendono. La spoken word esiste, vivissima. Forse, dopotutto, quelle mani erano libere.