A quattro anni da Siberian Dream Map torna una sognante Francesca Lago, con Mirrors Against The Sun uscito da qualche giorno per Urtovox Rec. / T3 Rec. Berlin.
Un album che scivola dolcemente nei terreni più scuri della new wave anni 80 e si risolleva in punta di piedi con danze ipnotiche, dalle movenze eleganti.
Riconoscere gli echi di Stereolab, Blonde Redhead o Cocteau Twins è estremamente riduttivo.
Schiacciate play e leggete il racconto traccia per traccia.
Where do we go
E’ la prima canzone dell’album e ne contiene il titolo. Evoca il senso di smarrimento provocato dal trovarsi di fronte ad un mondo nuovo, sconosciuto. Come quando qualcosa è cambiato e la tua mappa mentale non ti guida più, devi costruirtene una nuova. Nel frattempo arrivano segnali che vanno decifrati. Nella mia canzone questi segnali sono luci abbaglianti provenienti da specchi orientati contro il sole. Da dove provengono quei riflessi? Chi ci abbaglia e perché?
Odd one out
‘The odd one out’ significa trovare l’intruso ed eliminarlo. Nel mio passato sono spesso stata considerata un’intrusa, per cui forse questa canzone è una specie di rivalsa in cui sono io che decido di andarmene. Una rilettura in chiave positiva, è sempre molto giusto quando vieni ‘espulsa’ da persone con cui non hai niente in comune e con cui forse non vuoi neanche avere a che fare.
Out in the blue
Qui cantano le ‘sorelle’ che è quando canto io e poi ricanto sopra per sistemare la voce là fuori, sospesa da qualche parte. Siamo nel blu, mi immagino catapultata là fuori e di attraversare un arcobaleno ma non in senso romantico o poetico, piuttosto in senso reale, fisiologico. Descrivo infatti le goccioline di acqua di cui sono composti gli arcobaleni, che mi picchiettano sulla faccia. Deve essere bello.
Dna
In questo brano ho cercato di descrivere poeticamente il modo anti-parallelo in cui il nostro dna sembra procede, qualsiasi cosa significhi. Una dialettica continua tra fedeltà alla propria natura e tentativi di fuga da essa. Alla fine della canzone, il coraggio della resa alla verità, che a volte fa paura. Ho per questo situato l’incontro in una specie di caverna sotterranea, apparentemente sinistra. In realtà si tratta solo dell’incontro con se stessi, non potrà essere letale.
Breathe through life
Un viaggio attraverso le inquietudini esistenziali. Un modo ‘composto’ di sballarsi.
Modular c
In Modular C racconto di una storia di amore caotica e ingestibile. Due che si innamorano si inseguono senza sosta tra i vicoli della vita senza mai riuscire a prendersi. Nella parte finale del brano, invece, rimetto tutto ad una visione più distanziata delle cose e immagino questi due innamorati disegnare 2 linee parallele (che per cui non potranno incontrarsi mai) fino alle stelle. Là, tendiamo.
The desert
Siamo nel deserto, qui sembra non succedere nulla. E’ necessario affinare lo sguardo ed acuire la propria sensibilità per percepire ogni segnale che possa aiutarci a comprendere le regole di vita di questo nuovo luogo. La lingua è la nostra ma non si capisce il senso di quanto ci viene detto, allo stesso tempo bisogna attenersi ai compiti dati, perché questo ci salverà la vita. L’ho cantata tre volte, con le mie sorelle (cfr. Out in the blue) per collocarla in questo ‘altrove’ in cui ci troviamo quando attraversiamo il deserto.
Greedy
Greedy significa ‘avido’ e racconto di una lotta con conseguente fuga dagli artigli di qualcuno o qualcosa che voleva trattenermi per succhiarmi linfa. Un vero caos, la mia testardaggine ha la meglio e alla fine ce la faccio, con l’aiuto di angelici spiritelli.
New song
Un amore impossibile.
Horses
Credo che questa canzone rappresenti un punto di arrivo a qualcosa. Sono contenta di come sono riuscita ad evocare la circolarità dei pensieri ossessivi che a volte ci sovrastano. E’ quando non muovi un passo, sei sempre lì e non riesci a rompere il cerchio. I cavalli selvatici (perché ne esistono ancora da qualche parte nel mondo) che sfrecciano vicino sono una possibilità da cogliere per uscire da lì.